21 luglio 2020

21 Luglio 2020

Familiari di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».

Il commento

Ecco mia madre e i miei fratelli!” (12,49). Essere discepoli di Gesù è un grande onore, significa avere un Maestro che consegna parole luminose. Questa certezza fa dire a Pietro: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna” (Gv 6,68). Aveva pienamente compreso la grazia straordinaria che lui e gli altri apostoli avevano ricevuto. La scena che racconta Matteo – in piena sintonia con gli altri sinottici (Mc 3, 31-35; Lc 8, 19-21) – allarga ulteriormente l’orizzonte. Quel giorno Gesù disse parole ancora più sorprendenti. Non si accontenta di chiamare discepoli coloro che lo seguono e lo ascoltano, annuncia loro che li chiama a diventare suoi familiari: “chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (12,50). Il Nazareno usa le parole più significative dell’umana esistenza, quelle che danno una precisa forma alla nostra esistenza. Quei legami che hanno maggior valore. Un modo per dire che intende realizzare con noi, con ciascuno di noi, un rapporto molto stretto, una relazione affettivamente piena e coinvolgente. Questa prospettiva è affascinante ma lontana dal nostro modo abituale di intendere e vivere la fede. A causa della cultura razionale di cui siamo impastati, la dimensione morale prevale nettamente su quella affettiva. La fede appare in primo luogo come un’adesione dottrinale e un impegno morale. La relazione amicale viene dopo. Se mai viene.

Teresa d’Avila (1515-1582) ha sottolineato la centralità della santa umanità di Cristo, per questo diceva che possiamo arrivare a Dio solo diventando amici di Gesù. Ai suoi occhi, scrive Benedetto XVI, “la vita cristiana è relazione personale con Gesù, che culmina nell’unione con Lui per grazia, per amore e per imitazione” (Udienza generale, 2 febbraio 2011). La santa riformatrice del Carmelo conclude la sua vita terrena con queste parole: “È ormai ora, mio Sposo, che ci vediamo”. Questa testimonianza, unita alle parole del Vangelo, ci invita a dare più spazio all’adorazione eucaristica in cui la preghiera diventa colloquio e comunicazione amorosa. È una grazia da chiedere.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.