6 agosto 2020

6 Agosto 2020

È Lui, Lui solo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 17,1-9)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Il commento

E fu trasfigurato davanti a loro” (17,2). Il racconto evangelico ci pone subito dinanzi alla luce sfolgorante che risplende nella persona di Gesù. Non è una trasformazione ma lo svelamento della sua identità. “Dio da Dio, luce da luce”, proclamiamo nel Credo. L’immagine luminosa ha giustamente dato il nome all’intera scena ma il punto culminante, che racchiude il significato dell’evento, lo troviamo in queste parole: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo” (17,5). È questo l’annuncio decisivo! L’esperienza del Tabor segna il definitivo passaggio dalla prima alla nuova alleanza: Elia e Mosè hanno consegnato la loro testimonianza a Gesù. D’ora in poi tutto si riassume in Lui. Non ci sono altri maestri, non abbiamo bisogno di altri profeti. È Lui la Parola di Dio. Anche il Padre e lo Spirito sono presenti nella persona e nell’opera di Gesù. La voce misteriosa che viene “dalla nube” è quella del Padre che chiede di mettersi in ascolto del Figlio. E questi, a sua volta, invita a fare la volontà del Padre (Mt 6,10; 7,21; 12,50…). Il Padre accredita Gesù come il Figlio; il Figlio si presenta come la via che conduce al Padre (Gv 14,6). Tutto questo avviene nella nube, icona dello Spirito Santo.

La Trasfigurazione esalta la centralità di Cristo nell’opera salvifica ma, al tempo stesso, ha una chiara impronta trinitaria. L’evento del Tabor si rinnova nella vita della Chiesa e, in modo speciale, in ogni celebrazione eucaristica. Teresa di Lisieux lo aveva ben intuito: Gesù è tutto per lei, nel suo cuore non c’è spazio per nessun’altra creatura ma il legame con il Figlio la immerge nella vita della Trinità, come scrive nella poesia Vivere d’amore: “Io ti amo, /e tu lo sai, divino Gesù! / Lo Spirito d’amore mi incendia col suo fuoco. / Amando Te attiro il Padre, / che il mio debole cuore conserva, / senza scampo” (P 17,2). Signore Gesù, insegnaci a vivere ogni celebrazione eucaristica come un’esperienza trinitaria; e quando riceviamo il Pane della vita, donaci di accogliere insieme a Te, anche Padre e lo Spirito. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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