Vacanza

Vacanze in famiglia: semplicità, silenzio e… un cielo stellato

camper

di Gabriele Soliani

La vacanza, come un viaggio nella vita, insegna tanto. Ce lo dimostrano bene le famigliole con il camper. Hanno poco, ma in fondo hanno tutto ciò che serve: amicizia, condivisione, armonia con la natura.

Forse a causa della pandemia, forse per stare distanziati, sono in aumento le famigliole e le coppie che vanno in vacanza col camper, la piccola casa viaggiante. Sono sempre una netta minoranza però, con un modo moderno di esprimerci, sembrano la metafora della vita e dell’amore: un viaggio insieme.

Già vederli in autostrada si capisce qualcosa dello stile di vita e di vacanza che si propongono perché viaggiano a velocità costante nella corsia di destra, la più lenta. Non sorpassano quasi mai e si lasciano superare guardando tranquillamente chi corre veloce. Sembrano dire: “Andate pure, noi arriviamo più tardi”. Guidano rilassati e nell’abitacolo stanno distanti. Si guardano attorno con calma e non hanno fretta. Così dovrebbe essere il cammino nella vita e nell’amore. Infatti quando non è così nascono tensioni, incomprensioni, pretese polemiche, nervosismi che influenzano la vita dei figli e rendono grigie e pesanti le giornate. Dunque velocità costante, lenta, calma, distanza, sguardo curioso sul mondo e su gli altri. La piccola casa viaggiante ha solo il necessario per la vita, senza mancare di nulla di ciò che serve. 

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Oggi i ritrovati della tecnica offrono comodità impensate qualche anno fa, tuttavia ridotte al minimo. Nella vita per essere felici non è necessario avere il sovrappiù. I camperisti lo dimostrano. In fondo, sembrano dirci, quello che conta davvero l’abbiamo: la nostra unione, l’amicizia fra noi, la condivisione. La semplicità dei mezzi di sostentamento non intacca per niente l’amore fra marito e moglie, anzi a volte lo rafforza. I bambini poi sembrano divertirsi quando c’è aria di avventura e sanno arrangiarsi benissimo. Anche i pasti frugali consumati insieme, sorridendo per la inusuale situazione, lasciano bei ricordi. Le soste dei camperisti sono più lunghe perché occorre svuotare i bagni chimici, lavare per bene gli interni, controllare il mezzo, fare rifornimento. Gli automobilisti vanno sempre di fretta, sono accaldati, annoiati e non vedono l’ora di arrivare a destinazione. Invece chi viaggia insieme in camper arriva quando arriva e se le aree apposite non si trovano basta fermarsi e riposare nella casa viaggiante. È come se dicessero: “Le contrarietà non ci spaventano, non ci troveranno impreparati e nervosi. Ce la faremo e le affronteremo. Noi siamo uniti e ci incoraggiamo a vicenda”.

I camperisti si trovano spesso insieme nelle aree loro predisposte, fanno amicizia e si parlano come chi sa di avere uno stile di vita particolare. Quando si pranza o si cena quasi sempre si sta all’aperto e si gusta il cibo all’ombra, nella natura e col canto degli uccelli. Poi dopo cena si sta insieme sotto il cielo stellato che, come un mantello, avvolge amichevolmente. Se tuona il temporale si entra nella casetta viaggiante al sicuro e al calduccio, guardando fuori finché non sia passata la burrasca. Come dovrebbe succedere nelle crisi di coppia, in attesa che passi la burrasca dei sentimenti feriti. La vacanza, come un viaggio nella vita, insegna tanto. I figli, nel tempo che sono bambini, dovrebbero anche loro viverle così, per prepararsi a ciò che conta e sacrificarsi un poco per far contenti anche gli altri.




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