Bambini mai nati

A Marsala un “Registro per i bambini mai nati”, meglio questo che le fogne per piangere i bambini abortiti…

statua angelo

di Ida Giangrande

È stata approvata con 23 voti a favore su 26 la proposta della consigliera Giusi Piccione, nel Comune di Marsala, che ha istituito un “Registro dei bambini mai nati” con cui ha modificato il regolamento cimiteriale.

Non tutti sono assoggettati alla dilagante cultura della morte. Qualche volta ci giungono anche delle notizie positive sul tema vita. Con 23 voti su 26 il Comune di Marsala, ad esempio, ha approvato nei giorni scorsi la proposta della consigliera Giusi Piccione, che ha istituito un Registro dei bambini mai nati con cui ha modificato il regolamento cimiteriale.

La proposta ha incontrato la ferma opposizione delle femministe per le quali la dicitura “prodotti abortivi”, utilizzata per i nati morti prima della 28esima settimana dal concepimento, e sostituita da “bambini mai nati” è uno scandalo.

Sul registro verrà annotato anche un nome per il bambino ed è prevista l’individuazione di uno spazio cimiteriale destinato alla sepoltura, con un cippo che reca il relativo numero assegnato nel registro.

Una bella iniziativa che salutiamo con grande gioia soprattutto dopo che lo scorso 8 agosto, attraverso un tweet, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato le nuove linee guida in materia di aborto farmacologico. Riassumo per chi non avesse appreso la notizia: vai in ospedale, ti consegnano una pilloletta, e l’aborto lo fai a casa tua tra le pareti domestiche, magari da sola e senza nessun supporto medico. Dulcis in fundo: la prassi sarà possibile fino alla nona settimana di gestazione.

Tradotto? Il sistema sanitario se ne lava le mani lasciando la donna a fare tutto da sola e del bambino, un uomo in fase embrionale per intenderci, che a nove settimane è già bello che formato, non resterà alcuna traccia a meno che non andiamo a cercare resti di vita umana nelle fognature del mondo.

In base alla proposta della consigliera Piccione almeno avremo un posto dove andare a pregare per i piccoli che non hanno avuto la possibilità di nascere. Un posto nel mondo che indicherà il loro passaggio e soprattutto avremo assicurato un diritto che ogni vita umana ha, quello ad una degna sepoltura. Ma per arrivare a questo bisognerebbe riconoscere che nel grembo di una donna c’è una persona fin dal primo istante del concepimento. Sarà forse questo che infastidisce le frange più estreme del femminismo?




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