25 agosto 2020

25 Agosto 2020

Una parola sferzante

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,23-26)
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello! Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito!».

Il commento

Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!” (23,24). A coloro che si vantano di osservare scrupolosamente la Legge, facendo attenzione ai più piccoli dettagli, Gesù rimprovera di “mangiare il cammello”. La frase è volutamente iperbolica per sottolineare la gravità del peccato. Tanto più che non si tratta di una disattenzione accidentale ma di uno stile che abbraccia tutta la vita e inquina la fede. L’attenzione minuziosa ai precetti suppone che gli occhi siano ben aperti per evitare di commettere errori. Gesù invece li accusa di avere occhi chiusi, fino al punto da essere ciechi: sono certamente scrupolosi nel pagare la decima ma non si accorgono di trascurare cose ben più importanti. È come se durante un viaggio la preoccupazione di rispettare i segnali stradali impedisse di riconoscere la strada che conduce alla meta. Insomma, siamo attenti ai sassolini che troviamo lungo il cammino e non vediamo i massi.  Le parole di Gesù ci interpellano e ci costringono a fare un buon esame di coscienza. Anche noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci ricorda l’essenziale. È facile perdere tempo in cose marginali e poi non avere tempo da dedicare al prossimo. È facile spendere soldi per cose futili e poi dare solo le briciole (quando va bene) per rispondere alle reali necessità del prossimo. È facile pregare secondo le ore canoniche e poi non dare spazio a Dio nelle altre ore del giorno. Troppo spesso la vanità precede e vince la carità. Oggi chiediamo la grazia di una fede più autentica. Vi propongo di pregare con queste parole.

Ti ringraziamo, Signore Gesù, la tua Parola oggi non accarezza ma sferza con decisione, invita a lasciare la prigione delle apparenze per camminare più decisamente sulla via della verità. Donaci la grazia di una sincera conversione e concedici di accogliere con gioia  e di vivere con amore gli impegni imprevisti e fastidiosi e quelle responsabilità gravose che riempiono la vita di affanni. Donaci di fare della fatica quotidiana il nostro altare il luogo in cui ogni giorno si rinnova l’alleanza con Te, Dio della vita e dell’amore. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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