28 agosto 2020

28 Agosto 2020

Evitiamo le contraffazioni

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,1-13)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Il regno dei cieli sarà simile a dieci vergini che presero le loro lampade e uscirono incontro allo sposo. Cinque di esse erano stolte e cinque sagge; le stolte presero le loro lampade, ma non presero con sé l’olio; le sagge invece, insieme alle loro lampade, presero anche l’olio in piccoli vasi. Poiché lo sposo tardava, si assopirono tutte e si addormentarono. A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco lo sposo! Andategli incontro!”. Allora tutte quelle vergini si destarono e prepararono le loro lampade. Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un po’ del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono”. Le sagge risposero: “No, perché non venga a mancare a noi e a voi; andate piuttosto dai venditori e compratevene”. Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”. Vegliate dunque, perché non sapete né il giorno né l’ora».

Il commento

Cinque di esse erano stolte e cinque sagge” (25,2). Le ultime parabole del Vangelo, prima di narrare la passione, si rivolgono ai discepoli. Le “dieci vergini” sono l’immagine della comunità ecclesiale. Gesù usa spesso il contrasto tra due persone o due categorie per sottolineare lo stile autentico della fede. Egli sa che purtroppo la contraffazione è un’attività molto diffusa. La parabola può apparire forzata perché nessuno di noi si comporta sempre da stolto o sempre da saggio. Non dobbiamo guardare le singole scelte ma lo stile complessivo della vita. Una cosa è compiere scelte sbagliate, altra cosa è assumere uno stile di vita che non si conforma alla volontà di Dio. È utile perciò tentare di dare una sommaria descrizione di questi due modi diversi di vivere. Stoltezza [mōrós]: indica una persona sciocca che vive in modo superficiale, le vergini prendono le lampade ma dimenticano l’olio, come se l’olio non dovesse mai consumarsi, vivono il presente senza preoccuparsi di quel che sarà, non hanno capacità di discernimento, hanno un orizzonte limitato, si lasciano sorprendere dagli eventi. La cosa più grave è che non paiono affatto interessate ad incontrare lo sposo, sono più preoccupate di se stesse che dello sposo. Eppure sono state scelte per far parte del corteo nuziale, hanno accolto l’invito ma non si preoccupano di vivere con coscienza e responsabilità. Saggezza [phrónimos]: indica una persona intelligente che vive con piena consapevolezza, vive il presente nell’orizzonte complessivo, misura la vita con l’arrivo dello sposo e, dal momento che non può sapere quando verrà, si preoccupa di avere l’olio a sufficienza. Una persona che vive con responsabilità e non vuole venire meno al proprio compito, quelle lampade infatti non sono un titolo di onore né servono per rischiarare il cammino della vita ma per accompagnare lo sposo nel corteo nuziale. La parabola ci ricorda che non basta partire con le migliori intenzioni, occorre perseverare fino alla fine. Oggi chiediamo la grazia di essere sempre “pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese” (Lc 12,35).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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