28 agosto 2020

28 Agosto 2020

Tommaso nasce mentre la mamma dorme

di Giovanna Abbagnara

Frosinone, notte tra il 25 e 26 agosto, Tommaso viene alla luce senza dare nessun avviso, nessun dolore, la sua mamma dormiva placidamente nel letto di casa. È il secondo figlio per la coppia che dopo l’iniziale e incredibile stupore della scoperta, ha adagiato il piccolo sul ventre della mamma e atteso l’arrivo del 118. Sono le tre di notte quando il dott. Angelo Taglienti, il medico intervenuto insieme agli altri infermieri, ha tagliato il cordone ombelicale del piccolo. Madre e figlio, solo per precauzione, sono stati portati all’Ospedale “Fabrizio Spaziani” per i controlli ordinari ma godono di ottima salute.

Da mamma, mi sembra incredibile che questa donna non si sia accorta di nulla fino al momento in cui è stata svegliata forse dal pianto del suo bambino ma lo stupore si trasforma subito in una riflessione più profonda. Alla mente sono sopraggiunti i racconti di mia nonna nelle settimane precedenti al mio parto. Dalla sua sedia a rotelle, che era diventata la cattedra dalla quale a larghe mani dispensava i suoi consigli di vita, mi spiegava fin nei particolari il parto dei suoi sei figli, tutti rigorosamente “fatti in casa”. Non sono certamente una nostalgica dei tempi che furono, tuttavia a me sembra che sia la gravidanza che il parto oggi siano eccessivamente medicalizzati e hanno finito di perdere quasi del tutto il carattere della naturalità. È pur vero che le ricerche e le tecniche scientifiche hanno costituito e costituiscono un valido aiuto nella diagnosi prenatale o nella prevenzione di alcuni pericoli per la mamma e il figlio in sede di parto, ma è pur vero che spesso si esagera. La gravidanza è vissuta come una malattia da monitorare, le mamme vivono la normale preoccupazione esasperandola per ogni minima difficoltà.

Oggi la preoccupazione non è più che un figlio nasca sano, deve essere perfetto. E per raggiungere tale scopo una mamma è costretta ad una snervante gincana tra una serie di impegni che non conosce pause. L’esserino va controllato compulsivamente. Per la mamma esistono solo divieti, per i figli solo test ed esami da fare. Prima erano necessarie due o tre ecografie nei 9 mesi, ora ogni mese praticamente la donna è sottoposta all’esame diagnostico. Per non parlare della medicalizzazione del parto. Non c’è solo un eccesso di parti cesarei, c’è un eccesso di pratiche mediche tout court anche nel parto naturale che pure non presenta complicazioni di sorta. Insomma, non vorrei esagerare ma la denatalità in Italia è anche dovuta a questo eccessivo stress per una donna che accompagna la gravidanza e il parto e perché no, anche al conseguente business economico che lo accompagna.

Oggi ricordiamo la nascita al cielo di Zelia Guérin Martin, mamma di santa Teresa di Gesù Bambino. Nove figli, un’azienda da portare avanti e una grande fede nel Dio della vita. Da lei abbiamo tanto da imparare come donne e come mamme. 


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