4 settembre 2020

4 Settembre 2020

La novità spaventa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 5,33-39)
In quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere, così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!”».

Il commento

Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo” (5,39). Queste parole appartengono alla prima fase del ministero eppure sono già intrise di amarezza, espressione di quel realismo che accompagna lo sguardo profetico del Nazareno. Le critiche dei farisei manifestano fin dall’inizio un sostanziale e ostinato rifiuto che nel corso degli anni diventerà sempre più oppositivo. Ed è ben comprensibile: la novità che Gesù annuncia non offre comode certezze ma chiede di ricostruire dalle fondamenta. Il passaggio dal vecchio al nuovo sembra scontato. Anzi, nel nostro tempo viene spesso utilizzato come uno slogan per chiedere di rottamare la tradizione, come se le generazioni passate avessero imbalsamato il cristianesimo. La storia della Chiesa è sempre piena di profeti che vogliono finalmente attuare una radicale rivoluzione per stare al passo dei tempi. C’è il rischio concreto di un cristianesimo à la page, un cristianesimo che invece di essere una scomoda spina del fianco, diventa uno dei tanti invitati al banchetto della politica.

Non è facile incamminarsi nei sentieri nuovi del vangelo. A parole tutti vogliono cose nuove ma pochi sono realmente disposti a cambiare. Questo accade nella vita sociale ma anche in quella ecclesiale: la proposta di camminare nella via della santità sembra affascinare ogni cuore e suscita desideri sinceri di rinnovamento, salvo poi scoprire quant’è difficile abbandonare le vecchie abitudini e far posto al nuovo. Il Vangelo non chiede di cambiare le cose ma di cambiare se stessi. È questa la prima e più grande rivoluzione.  C’è una cosa peggiore di non voler cambiare le cose ed è quello di far finta di cambiare tutto, secondo quella fortunata formula di uno scrittore siciliano: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”. La novità è una qualità di Dio ed è una grazia che Lui comunica. Il pane che oggi riceviamo da Dio non è mai quello di ieri. Con Lui ogni giorno ha una sua bellezza. Ogni stagione della vita ha qualcosa da dire. Oggi chiediamo la grazia di non cadere nella nostalgia ma di essere fedeli testimoni della promessa che Dio compie.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.