Aborto

“Nel 2021 potremmo scendere sotto le 400 mila nascite”. Così il presidente dell’Istat… ma per il governo è prioritario abortire in maniera sempre più facile

gravidanza

(Foto: © Mopic - Shutterstock.com)

di Ida Giangrande

Il crollo demografico in Italia? Un precipizio preannunciato soprattutto dal Forum delle Associazioni Familiari. Cosa è stato fatto? Nulla, a parte approvare modifiche alle linee guida sull’aborto farmacologico che velocizzano e semplificano la pratica.

«In Italia abbiamo una tendenza che dura dal 2009, con un calo di circa un quarto delle nascite da allora. Già gennaio 2020, prima della pandemia, ha un calo dell’1,5% rispetto a un anno prima. Vedremo dai dati di dicembre quanto la paura avrà inciso, a partire da marzo. Contano anche l’incertezza sul lavoro e le difficoltà della vita quotidiana, che inducono le persone a posticipare il momento di avere un figlio fin quando magari diventa tardi. Fare previsioni è difficile, ma temo che nel 2021 potremmo scendere sotto le 400 mila nascite». Così Gian Carlo Blangiardo, 71 anni, demografo e presidente dell’Istat dal 2019 al Corriere della sera. Una visione chiara e lucida che mette direttamente il dito sulla piaga e alla quale fa eco Gigi De Palo, presidente del Forum della Associazioni Familiari che in un tweet ha così sottolineato: “Tra un po’ saremo talmente pochi che crollerà tutto. Ma che ci frega tanto noi continuiamo a fare #bonus. #aseegnounico subito altrimenti è game over”. 

Sono anni che il Forum denuncia il calo drammatico delle nascite in Italia e il rischio che la popolazione si estingua sotto il peso di un crollo demografico senza precedenti, ma cosa è stato fatto fino a questo momento? Nel pieno dell’emergenza sanitaria, con gli ospedali al collasso, i nostri anziani decimati e l’aumento della disoccupazione il governo, oltre ai bonus. ha pensato bene di varare delle modifiche alle linee guida sull’aborto farmacologico, semplificando nei fatti una pratica che contribuisce a decimare le nascite e certamente non aiuta ad investire sulla genitorialità. 

È molto chiaro su questo Blangiardo che sempre nella stessa intervista sottolinea: «Dobbiamo rendere compatibili lavoro e maternità, con un maggiore coinvolgimento dei padri». Dunque incoraggiare la famiglia offrendo ai genitori aspettative di lavoro dignitose, dando la possibilità concreta ai nostri giovani di mettere al mondo dei figli. Il problema è innanzitutto culturale e di certo non lo affronteremo continuando ad abortire in maniera sempre più facile e indolore.




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