Scuola

A chi mi ha chiesto cosa aspettarci da questo anno scolastico ho risposto: “Pregate!”

preghiera

di Elisabetta Cafaro, insegnante

I giovani sanno pregare in tanti modi. La hit dell’estate ad esempio “Jerusalema” non è altro che una preghiera cristiana remixata. Dunque ai miei studenti chiedo di continuare a danzare su quelle note per combattere la paura del virus tra i banchi.

È una calda mattinata di settembre, da poco ho finito di ascoltare online un corso di formazione sulla sicurezza Covid-19, indetto dal Liceo “Don Carlo La Mura” di Angri in provincia di Salerno, dove insegno Religione. In questo nuovo anno scolastico che è alle porte, tante sono le regole da mettere in pratica. Nuove norme di prevenzione e sicurezza, nuove figure scolastiche come quella del referente Covid.

Il relatore del corso con tutti noi è stato chiaro e conciso: “Il virus può colpire tutti!” quindi bisogna fare molta attenzione. Alzo gli occhi al cielo, come faccio sempre quando mi accorgo che mi trovo davanti a “un vicolo cieco”, a un problema più grande delle mie forze. Affido tutto a Dio. Certa del suo aiuto. Questo non sarà un anno scolastico facile. Non sarà facile far rispettare le nuove disposizioni che questo virus ci ha imposto.

Il mio cellulare mi distoglie dai pensieri. Leggo, è un messaggio di una mia alunna di 15 anni: “Ciao prof, sono Giovanna della 1Ba, sa in che modo procederà questo nuovo anno scolastico? Quando inizierà la scuola?”. Poche parole che mostrano tutta la drammaticità del momento storico che stiamo vivendo. 

Cara Giovanna e cari ragazzi, ogni anno scolastico è un nuovo cammino, un nuovo percorso da seguire, un nuovo sentiero da imboccare, una nuova esperienza e avventura da intraprendere. Ogni cosa diventa bella se si sa cogliere il suo lato positivo e se tutti insieme collaboriamo per vivere bene e in sicurezza. Questo virus ci ha “regalato” la consapevolezza che nulla è “scontato” ma che tutto è un dono, anche avere la possibilità di studiare, andare a scuola, poter fare nuove conoscenze, sviluppare nuove competenze.

In questo tempo in cui attendiamo notizie più certe, vi invito a pregare. Come ci insegna la Santa di Calcutta: Dio parla nel silenzio del cuore”. La preghiera deve abbracciare tutto ciò che fa parte della nostra vita. Dopotutto voi giovani sapete pregare in tanti modi e talvolta sapete anche inventare forme nuove di preghiera. Penso al tormentone estivo di questa estate “Jerusalema”. Forse non tutti sanno che si tratta di una preghiera gospel in lingua zulu

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Chi l’avrebbe mai detto che nell’era del Covid, la hit estiva sarebbe stata una preghiera cristiana! Forse, pensandoci, non è un caso con tutto quello che abbiamo affrontato e che il mondo sta affrontando. Abbiamo bisogno di camminare su questa terra con gli occhi rivolti verso il cielo nella certezza che l’amore di Dio precede ogni nostro passo. 




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