17 settembre 2020

17 Settembre 2020

Tutti debitori

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7,36-50)
In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l’aveva invitato disse tra sé: «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!». Gesù allora gli disse: «Simone, ho da dirti qualcosa». Ed egli rispose: «Di’ pure, maestro». «Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo sia colui al quale ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l’acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «I tuoi peccati sono perdonati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è costui che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!».

Il commento

Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l’altro cinquanta” (7,41). Simone guarda con disprezzo la donna che si getta ai piedi di Gesù (7, 37-38) e giudica anche il Nazareno come un impostore (7,39). Per fargli comprendere il suo errore, Gesù propone la parabola dei due debitori (7, 40-43). Quella donna ha certamente molti peccati da farsi perdonare ma nessuno può dichiararsi innocente. Non importa se dobbiamo cinquanta o cinquecento denari, la realtà è che siamo tutti debitori. Gesù non approva le azioni compiute dalla donna ma riconosce e loda l’amore che manifesta nei suoi confronti, segno di un pentimento sincero. Avvicinandosi a Gesù quella donna entra nella luce, l’oscurità del passato scompare. Inizia una vita nuova. Gesù non è venuto per dare sentenze di condanna ma per condonare il debito e così liberare l’uomo dalle catene del male. È venuto per donare a tutti una veste nuova, la veste dei figli. 

In quella casa Gesù non si presenta soltanto come un Rabbì ma come un profeta che parla e agisce con l’autorità di Dio: “Ti sono perdonati i tuoi peccati” (7,48). Queste parole non passano inosservate, i presenti vi leggono un’insopportabile pretesa: “Chi può perdonare i peccati se non Dio?” (7,49). Ai nostri occhi, invece, sono l’annuncio efficace di quel Dio che non si limita a denunciare il male ma è pronto a sanarlo. “Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati”, dice il profeta (Mi 7,29). Il perdono di Dio è l’unico argine al male, come la diga che contiene l’irrompere delle acque. Senza il perdono, l’uomo cade nella rassegnazione e nella disperazione; ed è ancora più tentato a persistere nella malvagità. Se manca il perdono, non c’è futuro. Quel giorno, nella casa di Simone, accade un vero miracolo: perdonare, infatti, significa dona una vita nuova. Quello che il Vangelo racconta si ripete ogni giorno nella Chiesa di Dio. Oggi chiediamo la grazia di stare ai piedi di Gesù, con umiltà e fiducia, per sperimentare la forza terapeutica del perdono e diventare strumenti di riconciliazione fraterna.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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