
Liberi dalla paura
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,1-6)
In quel tempo, Gesù convocò i Dodici e diede loro forza e potere su tutti i demòni e di guarire le malattie. E li mandò ad annunciare il regno di Dio e a guarire gli infermi. Disse loro: «Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche. In qualunque casa entriate, rimanete là, e di là poi ripartite. Quanto a coloro che non vi accolgono, uscite dalla loro città e scuotete la polvere dai vostri piedi come testimonianza contro di loro». Allora essi uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni.
Il commento
“Convocò i Dodici e diede loro forza e potere […] e li mandò ad annunciare il regno di Dio” (9, 1-2). Questo brano evangelico non può essere considerato come uno dei tanti episodi del ministero pubblico. Si tratta di un capitolo nuovo, è il primo annuncio di quell’avventura missionaria che inizia con la Pentecoste e impegna la Chiesa lungo tutti secoli, fino al ritorno glorioso del Signore. Se rileggiamo le pagine precedenti del Vangelo, possiamo notare come fino a questo momento Gesù è stato l’unico protagonista, ha proclamato con autorità la parola di Dio, ha compiuto prodigi che hanno suscitato non poco stupore tra i discepoli e nella folla. Ad un certo punto, chiede ai Dodici di partecipare alla sua opera. Fino a quel momento la loro partecipazione si è manifestata attraverso la sequela, hanno risposto alla chiamata, sono andati dietro di lui, hanno condiviso con lui la fatica e le prove del cammino, ora Gesù li chiama nuovamente per inviarli. Il Maestro sa bene che non sono capaci, conosce la loro fragilità, è Lui a renderli capaci. E difatti, prima di mandarli dona loro “forza e potere” [dýnamis ed exousía], cioè le stesse caratteristiche che gli hanno permesso di esercitare la sua missione. Li riveste con la sua forza e li rende abili. “Tutta la nostra fortezza ci è data in prestito”, diceva san Josemaria Escrivà (Cammino, 728). Non stacchiamoci mai da Lui.
Dopo aver ricevuto il mandato, i Dodici “uscirono e giravano di villaggio in villaggio, ovunque annunciando la buona notizia e operando guarigioni” (9,6). Il verbo iniziale fa pensare ad un gruppo che esce da una casa, un luogo sicuro, e si avventura nel mondo, indica la disponibilità ad uscire dalla prigione delle sicurezze per accettare le sfide della vita, avendo come unico bastone la certezza di camminare in compagnia di Dio e come unica moneta la fede nella Provvidenza di Dio. Oggi chiediamo la grazia di uscire dall’orizzonte ristretto dei nostri problemi per annunciare quella Parola che libera dalla paura e semina speranza.
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