
Dio non esclude nessuno
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 21,28-32)
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna. Ed egli rispose: Non ne ho voglia. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Il commento
“Figlio, oggi va’ a lavorare nella vigna” (21,28). Gesù inizia e conclude la parabola mettendo in primo piano coloro che sembravano esclusi dalla salvezza. Egli annuncia che Dio offre a tutti – e sempre – la possibilità di entrare nella sua amicizia. Quante persone, chiuse alla grazia, sono diventati i più ferventi apostoli del Vangelo. Ci sono no che possono diventare sì. Vi sono vicende che sembrano segnate da una radicale distanza da Dio e che, per una grazia sorprendente, diventano storie segnate dalla luminosa presenza di Dio. I due figli non rappresentano solo l’antico e il nuovo Israele ma anche i due popoli che dimorano in ciascuno di noi, sono l’icona emblematica di quella lotta che accompagna la coscienza di ogni uomo. Il commento conclusivo, affidato alle parole del Maestro, non lascia dubbi sulla interpretazione: “i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio” (21,31). Gesù annuncia che la chiamata è rivolta a tutti perché Dio non esclude nessuno.
Gesù si rivolge ai sommi sacerdoti e agli anziani del popolo (21,23), ai detentori del potere religioso. Il suo è un appello, non una condanna, un vigoroso invito alla conversione accompagnato da un forte ammonimento, come se dicesse: “Quelli che voi considerate esclusi dal regno, a motivo del loro comportamento, proprio loro vi precedono”. Queste parole sono consegnate anche alla Chiesa. La conversione è il frutto maturo della corrispondenza tra la grazia e la libertà. Non sappiamo come e quando avviene ma siamo chiamati a collaborare con Dio perché avvenga. Non basta sperarlo, dobbiamo anche impegnarci perché questo desiderio diventi realtà. Sono due le strade. La prima è quella di offrire la testimonianza di una vita santa in cui Dio viene cercato, amato e servito come il Bene supremo. La seconda è quella di annunciare a tutti – e in tutti i modi – il Vangelo come fonte di speranza. Oggi chiediamo la grazia di essere fedeli collaboratori di quel Dio che non abbandona nessuno dei suoi figli.
Un commento to “Dio non esclude nessuno”
27 Settembre 2020
Mariaconcetta Di LeccePossiamo soltanto pregare incessantemente a che Dio fortifichi la nostra FEDE OPEROSA e la doni, con la sua sorprendente creatività, a chiunque.