7 ottobre 2020

7 Ottobre 2020

L’esilio della coscienza, la fluidità di genere

Detto, fatto. L’Agenzia per il farmaco ha pubblicato in Gazzetta Ufficiale la determina che pone a carico del Servizio Sanitario Nazionale le terapie ormonali necessarie per la transizione di genere. In Italia da oggi, chi vuole cambiare sesso con l’intervento chirurgico potrà ricevere gratuitamente le terapie ormonali.

Apripista dell’iniziativa, la regione Emilia-Romagna dove le persone trans che hanno scelto di sottoporsi alla Terapia ormonale sostitutiva (Tos) potranno ricevere i farmaci gratuitamente. Lo ha deciso la Giunta guidata da Stefano Bonaccini nel corso dell’ultima seduta, dando attuazione a una legge regionale approvata nel 2019. I medicinali verranno erogati direttamente dalle farmacie ospedaliere sia durante il periodo di transizione, durante il quale la persona inizia ad adeguare il proprio corpo al genere sentito come proprio, sia per coloro che decidono di continuare la terapia per tutta la vita senza ricorrere all’intervento chirurgico definitivo.

Le è andata subito dietro l’AIFA, l’Agenzia italiana per il farmaco – non poteva farsi scappare questo ghiotto appiglio – che ha pubblicato in Gazzetta due “determine”, di fatto risalenti allo scorso settembre. Non c’è che dire, tempismo eccezionale!

In pratica viene esteso in tutta Italia il principio sancito dalla giunta Bonaccini: chiunque abbia deciso di sottoporsi a terapie per adeguare il proprio corpo al genere che sente più suo potrà recarsi in farmacia con la prescrizione medica per ricevere i medicinali di cui ha bisogno. Tutto questo gratis perché come ha affermato Barbara Lori, assessore alla Pari opportunità della Regione Emilia-Romagna: “La nostra Regione vuole essere concretamente al fianco di chi affronta questo percorso che abbiamo voluto sicuro, gratuito e accompagnato da personale con formazione specifica”.

La domanda allora è lecita: chi paga? Il Sistema Sanitario. E chi sostiene il Sistema Sanitario? Noi, è ovvio. Non è certamente una novità. Cerchiamo di capire piuttosto cosa finanziamo. Se prendiamo il testo pubblicato in Gazzetta dall’Aifa scopriremo l’elenco dei medicinali erogabili divisi a seconda del processo di “virilizzazione di uomini transgender”, cioè di donne che si sentono uomini o di “femminilizzazione di donne transgender”, cioè di uomini che si sentono donne. Dunque se ho capito bene noi andremo a finanziare farmaci per un “bisogno” di transizione di alcuni uomini e di alcune donne. E lo faremo per tutta la loro vita! Perché che si arrivi o meno all’operazione chirurgica, gli ormoni suddetti vanno assunti per sempre. Dunque noi finanzieremo sempre questi processi e dopo di noi, i nostri figli etc…

E non è finita qui! La più pericolosa delle trappole ci è stata servita su di un piatto d’argento proprio da queste determine dove dietro alla solita commedia del diritto di essere come uno si sente, le associazioni LGBTQ hanno ottenuto che fosse inserito nella letteratura scientifica il termine “transgender”. Normalizzando e sdoganando alcune parole, i processi entrano nella cultura di un popolo e diventano normali. L’emotività diventa pane quotidiano. Ormai tutto è ovattato da questa fluidità che avvolge, seduce, commuove, entra nelle nostre case, si siede a tavola con noi, è oggetto dei discorsi dei nostri figli adolescenti. E quando la sera sul divano si ha l’ardire di premere il tasto della televisione eccoti servire il dessert con l’ultima serie su Netflix “We are who we are”, “Noi siamo chi siamo”, l’inno all’amore fluido di Luca Galantino che ahimè già nel titolo contiene un grande errore ontologico. Un uomo trans o una donna trans non sarà mai ciò che dice di essere ma solo ciò che dice di sentire. Se proprio vogliamo la libertà ad ogni costo, cerchiamo almeno di essere onesti scientificamente visto che la coscienza è ormai in esilio.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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