Eutanasia

Eutanasia: in Olanda dopo gli over 75 ora tocca ai bambini…

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(Foto: © ikontee - Shutterstock.com)

Stavolta la dolce morte sarà somministrata ai bambini di età compresa tra 1 e 12 anni. La motivazione? Si tratta dell’unica fascia di età dove l’eutanasia non è ancora ammessa in quanto i bambini non sarebbero ritenuti legalmente in grado di autodeterminarsi e optare consapevolmente per la morte. Allora perché permetterla?

In Olanda ora tocca ai bambini. Il ministro della Salute olandese Hugo de Jonge ha annunciato l’accordo nella maggioranza per estendere l’eutanasia legale anche ai bambini da 1 a 12 anni. «C’è bisogno di un’interruzione di vita intenzionale», aveva scritto al Parlamento dopo aver commissionato uno studio ad hoc sulla sofferenza dei piccoli, per aiutare «un piccolo gruppo di bambini malati terminali che soffrono senza speranza e in modo insopportabile» e «garantire maggiori tutele legali ai medici che procedono con azioni di fine vita di bambini di quell’età».

A benedire la crociata per uccidere i bambini con l’eutanasia è il cristiano democratico de Jonge, una mozione avallata da medici e genitori. Da un’indagine del ministero affidata ai medici degli ospedali di Groningen, Rotterdam e Amsterdam è emerso che l’84 per cento dei pediatri interpellati ritiene necessario introdurre la morte assistita nell’ultima zona franca dell’esistenza, quella dagli 1 ai 12 anni. Si tratta dell’unica fascia di età dove l’eutanasia non è ammessa in quanto i bambini non sarebbero ritenuti legalmente in grado di autodeterminarsi e optare consapevolmente per la morte. Oggi in Olanda “grazie” al Protocollo di Groningen, elaborato dal professor Eduard Verhaegen, sulla soppressione dei neonati «affetti da malattie gravi», dal 2004 è infatti possibile uccidere un bambino tra gli 0 e i 12 mesi (anche se ha una aspettativa di vita di 10 anni). Ed è possibile uccidere un bambino tra i 12 e i 16 anni previo consenso dei genitori e tra i 16 e i 17 se i genitori sono semplicemente stati informati. Ma la fascia d’età compresa tra 1 e 12 anni è sempre stata per i persuasori della buona morte una cortina dura da oltrepassare. Fino ad oggi.

Insomma sembra che l’Olanda stia rimodellando il suo Sistema Sanitario sul principio dell’eutanasia che ormai sta diventando un servizio di base a tutti gli effetti. Ma, guarda caso, dietro la morte bianca, si nasconde un business altamente remunerativo: per ogni iniezione letale praticata da un medico della Levenseindekliniek, le compagnie assicurative pagano alla clinica 3.000 euro. Solo poche settimane fa il cardinale Willem Eijk ricordava che non è improbabile che si avveri la previsione degli esperti dell’eutanasia, cioè che «il numero annuale di casi di eutanasia supererà i 12.500, più dell’8 per cento di tutti i decessi annuali, nel 2028. Storicamente e culturalmente parlando, abbiamo osservato un pendio scivoloso, i criteri per la cessazione della vita sono stati sempre più estesi nei Paesi Bassi a partire dagli anni Settanta», «Il rispetto per il valore essenziale della vita di un essere umano è stato eroso sempre di più nell’ultimo mezzo secolo: era inevitabile». Oggi cade anche l’ultimo baluardo in difesa della vita dei bambini. Dietro la maschera della finta compassione, anche in questo caso, si celano i peggiori interessi del mondo.




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