17 ottobre 2020

17 Ottobre 2020

Attenti alla blasfemia

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,8-12)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Il commento

Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato” (12,10). Un’affermazione dura, quella che oggi raccogliamo dalla pagina evangelica. Sono parole che troviamo anche nel vangelo di Matteo (12,31) e di Marco (3,29), ma Luca è l’evangelista che più degli altri ha annunciato la misericordia di Dio, basti pensare proprio alle parabole della pecorella perduta o del padre che attende trepidante e riabbraccia con immutato amore il figlio che era scappato come un ladro (15, 1-32). Se anche il terzo Vangelo riporta queste parole vuol dire che sono proprio essenziali per avere un quadro esaustivo della proposta e dell’esperienza di fede. Ad una prima lettura possiamo pensare che la misericordia di Dio sia limitata, ci sono dei peccati che non possono ricevere il perdono. In ogni caso, dobbiamo riconoscere che il perdono non è affatto automatico: Dio è sempre pronto al perdono ma non è obbligato a concederlo. Una tale interpretazione suscita non poco disagio perché, se di una cosa siamo certi, è che siamo tutti bisognosi del perdono di Dio. Anzi, in tante occasioni ci sembra l’unica via d’uscita.

Dio è pronto a perdonare tutti i peccati perché vuole salvare tutti gli uomini ma non tutti desiderano essere perdonati: vi sono quelli che pensano di non averne affatto bisogno, altri che rifiutano l’idea stessa di perdono, e altri ancora che pensano di dover rispondere solo alla propria coscienza. La parola di Gesù assume dunque la forma di un ammonimento: chiede a tutti di essere più vigilanti per non trovarci nella categoria dei blasfemi chiaramente condannata dal Vangelo. Per uscire dal pantano o per evitare di caderci, la via più ragionevole è quella di chiedere più frequentemente il perdono mediante il sacramento della Riconciliazione. Un gesto semplice e salutare perché vince l’istintivo orgoglio che dimora nell’uomo e permette a Dio di riversare su tutti grazia e misericordia. Nel giorno a Lei dedicato, invochiamo Maria, Rifugio dei peccatori.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Attenti alla blasfemia”

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