18 ottobre 2020

18 Ottobre 2020

L’autorità di Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 22,15-21)
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».

Il commento

Di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?” (22,17). La domanda dei farisei è capziosa, si presenta come una legittima richiesta per conoscere la sua opinione su una questione molto dibattuta, in realtà è una trappola raffinata che costringe Gesù a formulare giudizi che potrebbero metterlo in cattiva luce dinanzi al popolo o all’autorità. Il Nazareno conosce bene le loro intenzioni e denuncia pubblicamente la loro ipocrisia (22,18) ma non si sottrae al confronto. Egli è la verità e non può tacere: “Rendete a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” (22,21). Questo principio ha attraversato i secoli ed oggi può essere ancora meglio compreso in tutta la sua straordinaria attualità. Dare a Cesare quello che gli appartiene significa riconoscere il ruolo e il potere dell’autorità pubblica che ha il dovere di governare per promuovere efficacemente la dignità della persona e garantire il bene comune. Tutto questo non basta se non diamo a Dio quello che appartiene a Dio. Anzi il potere umano diventa falsificante se non riconosce che c’è un’autorità che precede e supera quella degli uomini. Gesù invita a rispettare l’autorità degli uomini ma chiede a tutti – anche e soprattutto a coloro che esercitano il potere – di non calpestare l’autorità di Dio e quella verità che risplende nell’opera della creazione e nel cuore dell’uomo. Se i diritti di Dio sono calpestati, anche quelli dell’uomo sono a rischio. 

Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia” (Centesimus annus, 46). Così scriveva trent’anni fa Giovanni Paolo II. Oggi vi invito a pregare con le parole di una supplica accorata che Papa Wojtyla consegnò alla Vergine Maria: “Dalla fame e dalla guerra, liberaci! Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci! Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci! Da ogni genere di ingiustizia nella vita sociale, nazionale e internazionale, liberaci! Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci! Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! liberaci!” (25 marzo 1984).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “L’autorità di Dio”

“Una democrazia senza valori si converte facilmente in un totalitarismo aperto oppure subdolo, come dimostra la storia” (Centesimus annus, 46). Così scriveva trent’anni fa Giovanni Paolo II. Questo DOCUMENTO l’ho studiato accuratamente e mi sembra il caso che debba essere letto e studiato anche da i NON CREDENTI oltre che da persone di altre Confessioni Religiose. Anche il mio amato Professore di Diritto presso l’Università di Bari, Stefano Rodotà, ci insegnò il grande rispetto della libertà altrui. Questo cerco di trasmettere ai miei alunni liceali quando parlo di rispetto della dignità umana, libertà individuale e democrazia, oltre che della laicità dello Stato Italiano. Oggi, più che mai urgono testimonianze di vita coerenti e forti! Purtroppo molti ragazzi sono assuefatti all’indifferenza o al permissivismo di tanti adulti pigri. Ecco perchè, quotidianamente, mi sembra di fare una fatica immane o addirittura inutile dinanzi all’apatia di intere famiglie. Ma poi mi incoraggia e mi sostiene la realtà che CRISTO REGNA, GRAZIE DIO!!!!!!

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