23 ottobre 2020

23 Ottobre 2020

Che cosa c’interessa?

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,54-59)
In quel tempo, Gesù diceva alle folle: «Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto? Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».

Il commento

«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia, e così accade » (12,54). L’evangelista presenta Gesù come uno che conosce bene quello che accade e sta per accadere, è consapevole della missione ricevuta ed è pronto a viverla fino in fondo; conosce anche le difficoltà che deve incontrare ed è disposto ad affrontarle (12, 49-53). Per questo è sorpreso nel dover constatare che la folla – in cui vi sono tante persone che lo cercano e lo ascoltano co sincerità – non ha la stessa consapevolezza. E forse non ha neppure il desiderio di comprendere gli eventi e quello che Dio vuole comunicare attraverso il Nazareno. Ai loro occhi appare come un Rabbì eloquente e un taumaturgo potente. Non vanno oltre. Per questo Gesù li rimprovera con un’asprezza insolita: “ipocriti” (12,56). Ipocrita è colui che si nasconde. In questo caso indica colui che non s’interroga e non si lascia interrogare, non capisce e non vuole capire. Per rendere meno oscura la sua provocazione, porta due esempi tratti dalla vita quotidiana: il vento di scirocco che porta il caldo, la nuvola che annuncia la pioggia. Il meteo c’interessa per questo scrutiamo il cielo con attenzione.

L’ammonimento di Gesù riguarda anche noi: che cosa veramente c’interessa? In genere cerchiamo con passione tutte quelle cose che rendono la vita più confortevole. Ci sono persone che sanno tutto sul mondo del calcio, altre conoscono a perfezione i brani musicali, altre si muovono con abilità nel mondo della moda. Quanti si preoccupano con la stessa passione di approfondire quelle domande che danno un senso e un valore alla vita stessa? Mi rendo conto che non è facile scrutare gli eventi della storia e trovare in essi la parola che Dio ha seminato. In primo luogo perché Dio si nasconde ed è faticoso cercarlo; in secondo luogo perché sappiamo che gli appelli di Dio rendono la vita più complicata. Diciamo allora che non abbiamo tempo. È una scusa infantile. In realtà non abbiamo voglia, non vogliamo fare i conti con un Dio che ci scomoda.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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