27 ottobre 2020

27 Ottobre 2020

Speranza certa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 13,18-21)
In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i suoi rami». E disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata».

Il commento

È simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata” (13,21). Gesù inizia la sua predicazione annunciando che è giunto il tempo in cui Dio manifesta la sua regalità. Quello che i profeti hanno promesso ora sta per realizzarsi. Quello che l’orante biblico ha intravisto nella preghiera, si rende presente nella storia. Nel salmo che ogni mattina c’introduce nella preghiera, Dio viene proclamato come “il Signore, grande re sopra tutti gli dèi” (sal 94,3). E tutti si chiedono come e quando avverrà tutto questo. Non è facile descrivere l’isola che non c’è. Il Regno che Gesù annuncia è molto diverso da quello che la gente attende, è una luce nascosta, come il lievito nella farina o come il seme nella terra. Queste immagini possono forse scoraggiare quei discepoli che hanno bisogno di segni visibili per credere ma sono necessarie per non alimentare illusioni pericolose e insegnare a camminare nei sentieri della fiducia. Dio realizza quello che ha promesso. Questo è certo. Solo Lui sa come e quando. La parabola non rimanda ad un futuro remoto e non chiede di attendere passivamente. Gesù non consegna una parola vaga e carica di ambiguità, la fede dona alla nostra attesa una luce di speranza, una speranza certa: quel granello di senape, gettato in terra, germoglia e diventa un albero; quel lievito, nascosto nella farina, permette alla pasta di lievitare. Dio costruisce la sua storia attraverso i piccoli e gli umili, attraverso gli eventi, apparentemente semplici e quasi banali della vita. È questa la certezza che dobbiamo custodire con cura, come un tesoro prezioso.

Non tutti riescono a comprendere questa verità. Per questo oggi chiediamo la grazia che diventi una regola chiara della nostra vita alla quale possiamo ispirare tutte le altre scelte. Solo così potremo ricevere la pace del cuore e gioire di tutte le piccole cose che Dio mette sulla nostra strada. Solo così ci sentiremo parte di una storia che nessuno potrà sconfiggere perché è la storia di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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