28 ottobre 2020

28 Ottobre 2020

Frequentare le altitudini

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,12-19)
In quei giorni, Gesù se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio. Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede anche il nome di apostoli: Simone, al quale diede anche il nome di Pietro; Andrea, suo fratello; Giacomo, Giovanni, Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso; Giacomo, figlio di Alfeo; Simone, detto Zelota; Giuda, figlio di Giacomo; e Giuda Iscariota, che divenne il traditore. Disceso con loro, si fermò in un luogo pianeggiante. C’era gran folla di suoi discepoli e gran moltitudine di gente da tutta la Giudea, da Gerusalemme e dal litorale di Tiro e di Sidòne, che erano venuti per ascoltarlo ed essere guariti dalle loro malattie; anche quelli che erano tormentati da spiriti impuri venivano guariti. Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti.

Il commento

In quei giorni egli se ne andò sul monte a pregare e passò tutta la notte pregando Dio” (6,12). L’evangelista non dice espressamente che anche i discepoli salirono sul monte ma è sottinteso nell’affermazione successiva: “Quando fu giorno, chiamò a sé i suoi discepoli” (6,13). Chiede loro di salire sul monte. E difatti subito dopo leggiamo che Gesù scende con loro (6,17). Tutta la vita ecclesiale si struttura attorno a questo duplice movimento. E in particolare quella di coloro che sono chiamati ad essere una viva immagine del Buon Pastore. Salire sul monte significa entrare nel mistero di Dio, immergersi nella luce che purifica e risana il cuore. Discendere dal monte significa condividere le vicende della storia, il cammino faticoso dell’umanità. Non possiamo discendere se prima non siamo saliti: se non viviamo l’esperienza delle altezze, nelle quali Dio si rivela in tutta la sua bellezza, come potremmo abbracciare le miserie dell’umanità, riconoscendo nelle sue molteplici imperfezioni la presenza luminosa di Dio? Solo chi ha imparato a contemplare Dio, potrà riconoscerlo nel volto dei fratelli, anche di quelli più umili, anche di quelli che sono vestiti di peccato. Dobbiamo imparare a salire sul monte per ricevere quella Parola che, fedelmente, andremo a donare ai fratelli. Se non abbiamo accolto la Parola di Dio, agli altri daremo solo parole umane, esortazioni che nascono dal buon senso, suggerimenti che non hanno la forza di sanare il cuore. Se vogliamo stare in mezzo alla moltitudine in nome di Dio, dobbiamo prima imparare a frequentare le altitudini. 

Questa pagina evangelica è molto importante, specie in questo tempo in cui si rischia di dare alla vocazione sacerdotale una lettura riduttiva e falsificante. I preti appaiono semplicemente come leader della comunità o funzionari della liturgia oppure ancora come organizzatori di eventi. Essi sono invece uomini scelti per diventare padri e testimoniare così, mediante una vita totalmente donata, che Dio ama tutti con totalità. Con particolare premura oggi affidiamo i nostri vescovi a Maria, Regina degli apostoli.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



ANNUNCIO

ANNUNCIO

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.