3 novembre 2020

3 Novembre 2020

Grazie, facciamo da soli

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 14,15-24)
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo, disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!». Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

Il commento

Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti” (14.16). La parabola offre l’immagine di un Dio che ha preparato un grande banchetto per accogliere il maggior numero di persone.  La cena non rappresenta soltanto un tempo di gioiosa convivialità ma annuncia che sta per compiersi la promessa dei profeti: “Preparerà il Signore degli eserciti per tutti i popoli, su questo monte, un banchetto di grasse vivande” (Is 25,6). Il grande banchetto inaugura il tempo della nuova e definitiva alleanza, segna l’inizio di una storia segnata in cui Dio e l’uomo ritrovano la gioia di stare insieme. Sembra impossibile rifiutare questa proposta. Con saggio realismo la parabola annuncia che l’invito non riceve affatto un’accoglienza calorosa, al contrario va incontro ad un flop clamoroso. È come se un grande artista invitasse tutti a teatro, gratuitamente ma, quando arriva l’ora di andare in scena, scopre che la sala vuota è desolatamente vuota. Chi rifiuta non solo non ha compreso la grandezza del dono ma evidentemente soffre di una patologia sempre più diffusa, ed è quella della sazietà precoce. Dio prepara la tavola, offre un banchetto e noi ci permettiamo il lusso di declinare l’invito. Per carità, lo facciamo con gentilezza: “uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi” (14,18). Ma resta pur sempre un rifiuto netto, come chi dice: “Grazie, ma non abbiamo bisogno abbiamo già tutto quello che serve per essere felici”. In fondo è come dire: “Non abbiamo bisogno di Te”. La parabola ci chiede di verificare se, come e quando abbiamo accolto l’invito di Dio. Lo facciamo con questa preghiera.

Perdonaci, Signore, se non sempre abbiamo accolto il tuo invito. Anche noi tante volte abbiamo usato la bandiera degli impegni per sottrarci alla tua volontà. Perdonaci se ad un certo punto abbiamo pensato di non avere più bisogno di Te, se abbiamo dato pensato di sapere tutto quello che era necessario, se ci siamo chiusi in un’illusoria sazietà. Donaci la gioia di tornare a scuola per accogliere nuovamente quella Parola che nutre e sostiene il cammino della vita. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

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1 risposta su “Grazie, facciamo da soli”

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