6 novembre 2020

6 Novembre 2020

È il tempo della scaltrezza

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,1-8)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”. L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”. Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».

Il commento

I figli di questo mondo sono più scaltri dei figli della luce” (16,8). La parabola è di una sconcertante attualità, se fosse un film troveremmo questa dicitura: “Ispirata ad una storia vera”. A prima vista il racconto evangelico rappresenta una ferma denuncia della ricchezza. E invece la parabola non solo si conclude con un sorprendente elogio dell’amministratore disonesto ma invita i discepoli a fare altrettanto. Evidentemente il Vangelo non loda la disonestà ma l’abilità dell’uomo che, per garantirsi il proprio futuro, impiega con successo tutte le sue capacità. E noi,  che abbiamo il privilegio di collaborare con Dio per un obiettivo ben più grande, non dovremmo agire con la stessa determinazione? L’osservazione conclusiva di Gesù è carica di amarezza ma ha una sua stringente attualità. Anche oggi dobbiamo constatare che tanta gente impiega energie e competenze per affermare le proprie idee. Basta pensare alle politiche che favoriscono l’indifferenza sessuale e propagandano il diritto all’aborto. E noi invece, pur sapendo che il Regno di Dio rappresenta oggettivamente il bene di tutti, lavoriamo a scartamento ridotto. Non siamo disposti a servire Dio con quella passione che mette in conto anche la fatica e la sofferenza. Quando si tratta di conquistare un individuale benessere, diamo il meglio di noi stessi, usiamo tutte le nostre capacità. Quando invece è in gioco il regno di Dio, quando si tratta di “annunciare il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16,15), allora prevale la timidezza e la paura. Eppure sappiamo, o dovremmo sapere, che è questo il primo e più importante servizio da compiere, specie in quest’epoca. Senza Dio siamo tutti più poveri. 

Questo Vangelo invita a compiere un’attenta verifica. Sappiamo di non aver sempre corrisposto alle attese di Dio ma non vogliamo chiuderci nell’amarezza. Anzi, ci impegniamo a rinnovare il nostro impegno con le parole dell’apostolo Paolo: “Ben volentieri mi prodigherò, anzi consumerò me stesso per le vostre anime” (2Cor 12,15).



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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1 risposta su “È il tempo della scaltrezza”

La scaltrezza va spesso a braccetto con l’avvedutezza di cui, quest’ultima, parla anche Gesù nella Parabola, Mt 10, 16-18. Signore aiutaci ad usare bene, per il bene comune, il nostro libero arbitrio! Cerchiamo di agire con spirito di discernimento per evitare di erigere steccati culturali e religiosi. Affidiamoci con semplicità a Dio, chiediamo lume per la nostra ragione ed amiamo. Il resto verrà da sè.

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