
Fai il bene e starai bene
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 16,9-15)
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli: «Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne. Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra? Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza». I farisei, che erano attaccati al denaro, ascoltavano tutte queste cose e si facevano beffe di lui. Egli disse loro: «Voi siete quelli che si ritengono giusti davanti agli uomini, ma Dio conosce i vostri cuori: ciò che fra gli uomini viene esaltato, davanti a Dio è cosa abominevole».
Il commento
“Fatevi degli amici con la ricchezza disonesta” (16,9). Nel pensiero di Luca ogni forma di ricchezza è in sé ingiusta. Ed ha ragione perché deforma l’immagine dell’uomo, fa pensare che l’uomo vale per quello che possiede, per i vestiti che indossa, le case che abita, l’auto che usa. Tutta la pubblicità, espressione coerente di questa cultura, disegna un’immagine dell’uomo la cui realizzazione dipende dalla cose che possiede. Potremmo dire che si tratta di una pubblicità ingannevole perché invita ad avere e consumare come se la gioia della vita dipendesse da queste cose. L’uomo che fa dell’avere il suo obiettivo, finisce per diventare lui stesso una cosa. La ricerca del benessere chiude l’uomo in un orizzonte individuale che intristisce la vita. Gesù propone un’altra ricchezza: “fatevi amici”. Invece di accumulare cose, aumentate il numero degli amici. I beni materiali non sono un bene in sé ma un mezzo; possono aiutarci a vivere meglio a condizione, però, di dare anche agli altri la possibilità di stare bene.
Gesù suggerisce una saggezza diversa da quella del mondo: “Fatevi amici … che vi accolgano nelle dimore eterne” (16,9). Possiamo tradurre così l’esortazione evangelica: “Vivi la tua vita avendo come orizzonte l’eternità, misura ogni scelta a partire dalla meta ultima, datti da fare non per accumulare beni che possono rendere la vita più piacevole ma per rendere felici gli altri. Se farai così, ti assicuro, che, quando tutto finirà, si aprirà per te la porta dell’eterna gioia”. Gesù sembra dire: “Fai il bene e starai bene”. Un imprenditore che ha visitato diverse volte la nostra missione in Burkina Faso e ha dato un contributo economico significativo, dopo l’ultimo viaggio ha scritto: “Auto, case, aerei, barche oggi non sono tra i mie sogni. Ho capito che solo quando aiuto gli altri vengo travolto da una felicità che non ha uguali”. Lungo i secoli non sono mancati i santi che hanno testimoniato con i fatti che la vita diventa bella se ci preoccupiamo di seminare gioia. Meglio zoppicare su questa via che correre su quella opposta.
Un commento to “Fai il bene e starai bene”
7 Novembre 2020
Mariaconcetta Di Lecce<> Ho voluto riportare fedelmente questo stralcio del commento per oggi, perché mi ha letteralmente incoraggiata e sostenuta nelle mie convinzioni, poco condivise dai più. Possedere delle cose trasmette soltanto un grande vuoto interiore, incolmabile! Invece, come diceva quella santa donna di mia madre, anche un semplice sorriso, condiviso, ti riscalda il cuore ed la chiara dimostrazione che DIO C’E’.