12 novembre 2020

12 Novembre 2020

La grande menzogna

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 17,20-25)
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!». Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».

Il commento

Quando verrà il regno di Dio?” (17,20). La domanda dei farisei nasce dal desiderio di vedere i segni visibili di quello che Gesù annuncia come realtà imminente. Gesù compie miracoli clamorosi ma circoscritti, niente che faccia pensare a quel radicale rinnovamento sociale che essi attendono. È un rischio che corriamo anche oggi. Negli anni passati, in alcuni ambienti cattolici il regno di Dio s’identificava con la giustizia sociale. Oggi invece il rinnovamento chiede di impegnarsi a fondo per un nuovo equilibrio ecologico. Altri ancora vagheggiano un regno in cui non ci siano più discriminazioni a partire ovviamente da quella sessuale. Insomma, stando a questi nuovi profeti, basta sistemare le sorti dell’umanità, dare un nuovo ordine alle cose. Chi spaccia queste idee, vende illusioni. L’umanità resterà sempre fragile, ogni nostro progetto sarà sempre incompiuto. Prima delle opere che l’uomo può e deve compiere, il Regno è quello spazio di umanità in cui Dio siede sul trono, riconosciuto come l’alfa e l’omega della vita. È vero, dobbiamo cercare e lottare per una società più giusta e dobbiamo anche coltivare un nuovo rapporto con la creazione, senza dimenticare che il Regno non è legato a nessun particolare evento o impegno storico.

Il regno di Dio è in mezzo a voi!” (17,21), annuncia il Nazareno: è Lui stesso, infatti, il segno visibile di quella radicale novità che Dio sta costruendo nei solchi della storia. Chi lo riconosce e lo accoglie come il Signore, costruisce il regno; e chi invece lo rifiuta, anche se a parole vuole realizzare una società giusta, semina la più grande menzogna, quella di far pensare che l’uomo possa costruire un mondo nuovo con le sue sole forze. La storia contemporanea ha mostrato chiaramente dove può arrivare una politica che fa a meno di Dio. La fede ricorda che “prima” bisogna passare attraverso la croce (17,25). È questa la via scelta da Gesù. Ed è una salutare provocazione per noi, suoi discepoli: siamo davvero disposti a mettere in gioco noi stessi, accettando la fatica e la sofferenza pur di manifestare il Regno? Chiediamo la grazia di rispondere con un eccomi che sia come un grido dell’anima innamorata e fedele.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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1 risposta su “La grande menzogna”

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