20 novembre 2020

20 Novembre 2020

Non c’è alcun vaccino

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 19,45-48)
In quel tempo, Gesù, entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano, dicendo loro: «Sta scritto: “La mia casa sarà casa di preghiera”. Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Ogni giorno insegnava nel tempio. I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo; ma non sapevano che cosa fare, perché tutto il popolo pendeva dalle sue labbra nell’ascoltarlo.

Il commento

Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano” (19,45). Gesù compie un gesto profetico che mette in allarme i tutori della vita religiosa e alimenta la conflittualità con il potere. Getta benzina sul fuoco. E difatti, la scena si conclude con questa annotazione: “I capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo” (19,48). Non c’era mai stata simpatia tra loro ma, agli occhi delle autorità religiose, quel gesto rappresenta un’azione sovversiva, una vera dichiarazione di guerra, una pubblica accusa del loro operato. Per questo rispondono con estrema durezza. Erano convinti già prima, ora non hanno più alcuna remora: quell’uomo merita la morte! I capi non si arrendono, anzi alzano il tiro. Prima forse speravano ancora di poterlo tollerare, ora si rendono conto che quel Rabbì non è disposto a fare compromessi né ad accettare mezze misure. Anzi, si accorgono che acquista sempre più consenso tra il popolo. Non possono più aspettare, devono a tutti i costi soffocare quella voce scomoda. 

La scena evangelica è molto significativa ed è sempre attuale. Quando decidiamo di allontanare il male dalla nostra vita, dobbiamo sapere che il nemico di Dio non si arrende, prepara una guerra ancora più spietata e farà di tutto per soffocare le buone intenzioni. Siamo sempre sotto attacco. Ed è ancora più facile cadere quando “l’anima si pente metà e metà”, come canta Vasco Rossi. I santi ci hanno insegnato che diventare amici del nemico di Dio è più facile di quanto possa sembrare. Anche quando manca l’esplicita volontà di collaborare, possiamo diventare complici del male. A volte si tratta di piccole tentazioni, cose apparentemente innocue che invece sono capaci di assorbire le nostre energie fino a distogliere lo sguardo da Dio. In questo campo non c’è alcun vaccino. L’unica strategia difensiva che possiamo mettere in atto è questa: sapendo di non poter fidarci di noi stessi, volgiamo lo sguardo a Dio e gli chiediamo costantemente la grazia necessaria. È quello che vogliamo fare anche oggi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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