
L’eccomi quotidiano e nascosto
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 12,46-50)
In quel tempo, mentre Gesù parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: «Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti». Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre».
Il commento
“Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre” (12,50). Questa parola rappresenta la regola fondamentale della fede e, dunque, può e deve essere applicata anche alla Madre di Gesù, discepola fedele del suo Figlio. La prima pagina evangelica che parla di Maria è quella dell’annunciazione e la presenta come Vergine dell’eccomi (Lc 1, 26-38). Non abbiamo altri dettagli biografici. Nulla sappiamo sugli anni dell’infanzia. La tradizione più antica, che ha trovato espressione nei testi apocrifi, ha cercato d’indagare e di offrire un racconto più completo. La comunità dei credenti ha sentito il bisogno di scrutare nelle pieghe della storia per dare un volto e un’identità a Colei che ha generato nella carne il Figlio di Dio. Il Protovangelo di Giacomo (II secolo) racconta la biografia di Maria a partire da Gioacchino e Anna, due genitori che hanno atteso a lungo prima di stringere tra le braccia quella figlia tanto desiderata. Stando a questo antico documento la nascita è preceduta da tutta una serie di eventi prodigiosi che sembrano annunciare il ruolo tutto particolare che quella bambina avrà nella storia della salvezza. In questa luce si colloca l’episodio della Presentazione al Tempio: i genitori portano la figlia nel luogo più santo perché potesse crescere nella luce di Dio. Questa storia mette in primo piano i genitori. La memoria liturgica invita a contemplare Maria che, fin dalla più tenera età, fa della sua vita un’offerta. Un eccomi nascosto che ha illuminato tutta la sua vita.
Nella scia luminosa della Vergine siamo chiamati anche noi a diventare fedeli collaboratori di Dio per manifestare e attuare il mistero della redenzione. Il sì della fede non deve essere condizionato dalle circostanze esterne, anzi risplende proprio in mezzo alle incertezze e alle inquietudini. Ogni autentico eccomi rappresenta un decisivo passo in quel cammino di santità che abbraccia tutta la vita. Non è questione di coraggio, basta quel pizzico di ingenuità che appartiene ai piccoli del Vangelo. A Maria, Vergine fedele, chiediamo la grazia di vivere il sì della fede anche nelle piccole cose della vita.
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