BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

5 dicembre 2020

5 Dicembre 2020

È tempo di uscire

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,35 – 10,1.6-8)
In quel tempo, Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!». Chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. E li inviò ordinando loro: «Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date».

Il commento

Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino” (10,7). È la prima finestra missionaria. Dopo avere presentato in tutti i suoi diversi e complementari aspetti il ministero di Gesù, l’evangelista racconta la missione che il Maestro affida ai Dodici: chiede loro di fare esattamente quello che Lui ha fatto. Un compito senza dubbio ambizioso. Non è difficile annunciare che il “regno dei cieli è vicino”; ma “guarire gli infermi” e “scacciare i demoni” sono compiti che superano nettamente le forze che possiamo mettere in campo. Questa sproporzione deve essere percepita come una regola che accompagna la vita della Chiesa: quello che Gesù chiede è sempre più grande di quello che noi possiamo dare. Gli apostoli si fidano, accolgono l’invito, non pongono obiezioni. Noi siamo meno docili e spesso ci tiriamo indietro per molto meno.

Non dobbiamo spaventarci: questa missione non è affidata ai singoli ma a tutta la Chiesa. È bello pensare ai battezzati, nostri fratelli nella fede, che in ogni parte del mondo s’impegnano per annunciare e testimoniare che Dio non si è dimenticato di noi, anzi vuole manifestare a tutti la sua bontà. Dobbiamo essere fieri di questa storia che dona a tanti poveri di sperimentare la carezza di Dio. Non tutti possono far tutto ma ciascuno deve fare la sua parte. Senza giocare al risparmio, come facciamo di solito. Chiediamoci perciò qual è il compito che Dio ci ha affidato. Non possiamo limitarci alla vita domestica e lavorativa. Il Signore chiede anche a noi di aprire una finestra missionaria. È tempo di uscire dalla paura e dalla pigrizia. “Non aspettare di avere mezzi o che arrivino altri: le anime hanno bisogno di te oggi, adesso”, scrive san Josemaria Escrivà (Solco, 117). C’è un’umanità che attende una parola di speranza. Se ci lasciamo illuminare, diventeremo luce. Non dobbiamo misurare le forze in campo. Chi confida nel Signore riceverà tutto quello che serve e potrà agevolmente superare il limite fissato dalla ragione. Diciamo il nostro eccomi con umiltà, in unum con la Vergine Maria. Il resto è opera di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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