BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

16 dicembre 2020

16 Dicembre 2020

Quando tutto si oscura

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 7,19-23)
In quel tempo, Giovanni chiamati due dei suoi discepoli li mandò a dire al Signore: «Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?». Venuti da lui, quegli uomini dissero: «Giovanni il Battista ci ha mandati da te per domandarti: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”». In quello stesso momento Gesù guarì molti da malattie, da infermità, da spiriti cattivi e donò la vista a molti ciechi. Poi diede loro questa risposta: «Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona notizia. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».

Il commento

Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?” (7,19). Quando predica nel deserto Giovanni grida la sua fede, la sua parola potente attira folle da ogni parte. Parla con sicurezza, appare come uno che ha le idee chiare. Riprende le parole degli antichi profeti, rimprovera i farisei, annuncia che il Messia sta per venire e farà piazza pulita di tutte le scorie che inquinano la fede d’Israele. Più tardi, quando vede venire Gesù lo indica ai discepoli (Gv 1,29). Quando poi viene gettato in carcere, si trova immerso in un’oscura solitudine, incatenato ai suoi pensieri, perplesso e forse anche un po’ deluso. La sua parola è dimessa, non risuona più con la forza di un tuono, è meno sicura, l’annuncio lascia il posto ad una domanda semplice ma essenziale: “Sei Tu?”. L’intrepido profeta scompare e lascia il posto ad un uomo che cerca affannosamente di capire dove e quando Dio si rivela. Non ha più certezze, ha solo domande. Non ha più la possibilità di vedere personalmente, ha solo discepoli che possono raccogliere notizie. La fede è minacciata dai venti contrari ma il suo gesto è l’espressione umile di chi chiede a Dio, ancora una volta, di donare luce.

Ad una prima lettura questo cambiamento sconcerta ma, a ben vedere, quella che oggi contempliamo è una figura molto più vicina a noi, ai dubbi che talvolta ci assalgono e agli interrogativi che spesso accompagnano le nostre scelte. I santi non sono statue immobili ma persone che ricevono dall’Alto la luce e la forza. Se Dio si allontana, se per un attimo si ritira, anch’essi si ritrovano avvolti dalle ombre. Teresa di Lisieux racconta che nel giorno solenne della velazione – liturgia pubblica della consacrazione – sperimentò una grande solitudine e versò molte lacrime. E spiega: “Avevo sopportato senza piangere prove ben più grandi, ma allora ero aiutata da una grazia potente; invece il 24, Gesù mi lasciò alle mie sole forze e io dimostrai quanto erano piccole” (Ms A 77r). Sulle orme dei santi chiediamo la grazia di non scoraggiarci quando tutto si oscura. Se Dio lo permette è per un bene più grande.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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