BRICIOLE diBriciole di Vangelo - Avvento

21 dicembre 2020

21 Dicembre 2020

Conchiglie vuote

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 1,39-45)
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».

Il commento

Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” (1,42). Il Vangelo racconta l’incontro di due mamme, entrambe ancora in attesa. L’arrivo di Maria porta in quella casa un fremito di gioia che contagia tutti, anche il bambino ancora nascosto nel grembo di Elisabetta, come confessa stupita la donna: “Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo” (1,44). La scena descritta da Luca è solo un frammento della storia salvifica ma appare quanto mai significativo in un contesto come quello attuale che esalta il ruolo sociale della donna ma emargina o svaluta la maternità, come se fosse un retaggio del passato. Il Vangelo invece annuncia che la benedizione di Dio passa attraverso il suo Verbo “fatto uomo nel grembo di una Madre sempre vergine” (colletta, 17 dicembre). Quelle due mamme che s’incontrano nella casa di Zaccaria sono l’immagine più eloquente della novità di Dio.

La maternità è la sorgente è l’icona della vita, nel suo dispiegarsi possiamo intravedere il senso e il cuore della condizione umana. La madre infatti testimonia e semina nella storia i valori fondamentali del nostro vivere: accoglienza e custodia premurosa, tenerezza e affetto, disponibilità totale e servizio instancabile. Ogni figlio si fida della madre perché sa di poter sempre contare sul suo amore. Nessun altro amore potrà sostituire né gareggiare con quello di una madre. Tutti gli affetti possono venir meno, se non vengono coltivati, ma la tenerezza della madre non verrà mai a mancare. Una madre insegna che non si vive per se stessi, l’unica realizzazione possibile, l’unica che davvero conta, è quella di mettersi a servizio degli altri. Chi insegue una visione estetica della vita, in cui la ricerca di se stesso viene prima e vale più di tutto il resto, rischia di assomigliare a quelle conchiglie che all’esterno appaiono belle ma dentro sono vuote. Oggi presentiamo una speciale intenzione di preghiera per tutte quelle mamme che vivono con difficoltà il tempo della gravidanza.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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