21 dicembre 2020

21 Dicembre 2020

Siamo impastati di terra e di cielo | 21 dicembre 2020

di Giovanna Abbagnara

Durante il lockdown ho stilato una lista delle cose che buone che imparavo giorno per giorno. Una sorta di collana con tante piccole perle che vorrei mettere nella valigia del mio viaggio della vita. Dovremmo fare così ogni volta che si presenta una situazione difficile da superare. A dir la verità, nella mia esperienza, i dolori non vengono mai da soli, piuttosto si verifica una congiunzione di eventi catastrofici. Come se le sofferenze si attraessero l’una all’altra spinte da una forza centrale. In questi momenti in cui sono obbligata almeno interiormente a fermarmi, mi chiedo: “Signore cosa vuoi dirmi in questo momento?”. Vado alla ricerca del significato profondo degli eventi.

Una volta un mio carissimo amico, con il quale avevo una amicizia speciale, mi disse: “Se tu non vai in profondità in ogni questione, non sei tu!”. E con questa espressione voleva rimproverarmi e farmi capire che spesso cercare per forza il senso di una situazione complicata, non è sempre la cosa opportuna. Potrei vivere più serenamente se imparassi l’arte di planare sopra le cose che non comprendo. Prendere le distanze, fammi scivolare addosso tutto ciò che potrebbe turbare la mia tranquillità. Ma non ci riesco. È più forte di me. Quando non è possibile capire tutto, mi arrendo ma spesso è solo una resa apparente. Rimando soltanto il momento opportuno.

Quest’anno di pandemia è stato irto di ostacoli, ricco di pene e turbamenti. Il tempo trascorso a casa, specie nella prima fase, mi ha dato la possibilità di dedicare molto tempo all’osservazione interiore ed esteriore della mia vita. Per esempio, ho finalmente capito quante volte a settimana devo innaffiare una piantina che ho nel mio soggiorno, regalo di una persona importante. La trovavo, o stremata per la mancanza di acqua o con lo stelo troppo gonfio di umidità. Osservandola ho imparato il giusto dosaggio, a darle acqua quando era necessario. Allo stesso modo ho imparato a rispettare maggiormente le esigenze di mio marito e mio figlio. Ho capito i loro spazi. Spesso nella fretta entravo a gamba tesa in alcune decisioni.

Questo esercizio di pazienza è stato favorito anche dall’osservazione del cielo di notte che in quelle settimane mi sembrava meraviglioso. Ho un binocolo e vivo in campagna dove la luce artificiale è poca. Dalla mia finestra, con il Vesuvio sullo sfondo, ho potuto ammirare le costellazioni. Non ne capisco nulla di astrofisica ma ho fatto qualche ricerca e ho scoperto tante cose interessanti. Ora so distinguere qualche stella e mi informo sui prossimi possibili spettacoli astronomici.

Uno di questi è quello che stasera, meteo permettendo, si verificherà in concomitanza con il solstizio d’inverno. Un fenomeno che non si osservava da circa 400 anni: Giove e Saturno si potranno vedere vicini come lo sono stati solo nel 1623, quando erano ancora in vita Galileo e Keplero. La congiunzione dei due pianeti è stata probabilmente la ‘stella’ di Natale che, secondo il racconto dei Vangeli, avrebbe guidato i Magi. Fu proprio Keplero a suggerire che i Magi si siano ispirati ad essa, anche perché la durata della triplice congiunzione richiede mesi e questo è compatibile con l’organizzazione di un lungo viaggio dei re dell’Oriente, mentre altri fenomeni, come una cometa, hanno una finestra di visibilità più modesta.

Naso all’insù e binocolo e telescopio per chi ne è dotato questa sera. Alzare lo sguardo è un esercizio molto utile per la nostra vita e anche pe la nostra fede. Dio ha invitato Abramo ad osservare le stelle e a fidarsi di Lui, nel tempo stabilito ha guidato i Magi attraverso una stella. Ogni volta che abbiamo il coraggio di alzare lo sguardo dal nostro egoismo e dalle nostre miserie, Dio ci conduce alla scoperta del senso più profondo degli avvenimenti e risveglia quel desiderio di eternità. Non dimentichiamolo che siamo impastati di terra e di cielo. Un giorno quel cielo sarà la nostra casa, per sempre.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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