9 gennaio 2021

9 Gennaio 2021

Restare nella notte

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,45-52)
[Dopo che i cinquemila uomini furono saziati], Gesù subito costrinse i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, a Betsàida, finché non avesse congedato la folla. Quando li ebbe congedati, andò sul monte a pregare. Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli, da solo, a terra. Vedendoli però affaticati nel remare, perché avevano il vento contrario, sul finire della notte egli andò verso di loro camminando sul mare, e voleva oltrepassarli. Essi, vedendolo camminare sul mare, pensarono: «È un fantasma!», e si misero a gridare, perché tutti lo avevano visto e ne erano rimasti sconvolti. Ma egli subito parlò loro e disse: «Coraggio, sono io, non abbiate paura!». E salì sulla barca con loro e il vento cessò. E dentro di sé erano fortemente meravigliati, perché non avevano compreso il fatto dei pani: il loro cuore era indurito.

Il commento

Venuta la sera, la barca era in mezzo al mare ed egli solo a terra” (6,47). Dopo la scena luminosa in cui Gesù ha donato a tutti il pane della gioia, l’evangelista pone una scena in cui tutto si oscura. Siamo nella notte, i discepoli si ritrovano in mezzo al lago e sperimentano un’angosciosa solitudine resa più grave dal fatto che il Maestro non è con loro. Non capiscono perché sono stati costretti a partire, sono amareggiati, è probabile che qualcuno abbia dato spazio alla  mormorazione. Erano abituati a fare tutto con lui, ora invece sono soli, avvolti nelle tenebre della notte. Fermiamoci qui. Osserviamo da vicino questa scena così carica di umanità. Non abbiamo bisogno di immaginarla, chissà quante volte è capitato anche a noi di vivere situazioni simili in cui abbiamo avuto la tentazione di gettare la spugna.

Chiediamo ai santi di mostrare il cammino. Teresa di Lisieux si trova da pochi mesi in monastero, la salute del padre si aggrava, la malattia diventa sempre più preoccupante ed è fonte di crescente inquietudine per tutte le figlie. In quel momento, la giovane carmelitana scrive: “Vi è sulla terra qualcuno che Dio ama più del mio diletto piccolo papà?… Non posso crederlo!… Oggi, del resto, ci dà la prova che non m’inganno, perché Dio prova sempre quelli che ama. Credo proprio che il buon Dio faccia soffrire in questo modo sulla terra affinché il cielo appaia migliore ai suoi eletti. Egli dice che nell’ultimo giorno asciugherà tutte le lacrime dai loro occhi e, senza dubbio, più lacrime vi saranno ad asciugare, più grande sarà la consolazione…” (LT 68, 25 novembre 1888). Non ha ancora compiuto 16 anni, eppure legge gli eventi con sapienza evangelica, non chiede che le lacrime siano asciugate in questa vita, a lei basta sapere che ci sarà un tempo in cui ogni dolore sarà vinto dalla gioia dell’amore. Teresa invita a restare nella notte senza lamentarsi e senza dubitare che Dio accompagna con amore tutti i nostri passi. È questa la preghiera che oggi presentiamo al buon Dio, in modo particolare per tutte quelle persone che sperimentato la fatica della fedeltà.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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