11 gennaio 2021

11 Gennaio 2021

È tempo di cambiare

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,14-20)
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

Il commento

Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio” (1,14). Se i primi passi di una grande avventura sono significativi, lo sono anche – e ancora di più – le prime parole. Quelle che riporta l’evangelista mostrano chiaramente con quale coscienza Gesù inizia la sua opera: “Il tempo è compiuto, il Regno di Dio è vicino” (1,14). La lunga attesa lascia il posto al tempo in cui tutto si compie. La storia dell’umanità entra nella sua fase decisiva, sta per accadere qualcosa che permette di compiere un passaggio determinante, un vero e proprio salto qualitativo. Tutto questo dipende da Dio che ha scelto di farsi vicino. Ma dipende anche dall’uomo, chiamato ad accogliere con nuova disponibilità il venire di Dio. L’annuncio s’intreccia con l’appello: “Convertitevi e credete nel Vangelo” (1,15). Il Nazareno non perde tempo né cerca di accattivarsi la simpatia della gente con vaghe promesse, annuncia fin dall’inizio il motivo che lo muove a predicare e non teme di usare parola ruvide. Chi ascolta comprende che, stando alle parole del Rabbì, sono giunti i tempi messianici. Si tratta di un evento della massima importanza, qualcosa che chiede assoluta priorità e impone un cambio di passo. Non possiamo continuare a indugiare né a disperdere energie in cose inutili. Per tentare di capire e dare il giusto valore a queste parole, possiamo fare un paragone: se un medico dicesse che abbiamo pochi mesi di vita, cosa faremmo? Sapere che ci resta poco tempo e che non possiamo recuperare il tempo perduto, può generare una più intensa voglia di vivere. In queste condizioni nasce quel dinamismo che si chiama conversione, cioè la capacità di guardare il mondo con occhi diversi, con gli occhi di Colui che ha creato il mondo. 

Signore Gesù, tante volte abbiamo ricevuto l’invito alla conversione, sappiamo di essere ancora impastati nel peccato e che la nostra vita è intessuta di mancanze, piccole e grandi. Tante volte abbiamo invocato la misericordia di Dio ma non sempre lo abbiamo fatto con piena convinzione. Oggi ti chiediamo di essere più sinceri per vivere la sequela con quella interiore determinazione che fa della vita un vero cammino di santità. Amen



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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