3 febbraio 2021

3 Febbraio 2021

Passa oltre

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.

Il commento

Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando” (6,6). La sosta a Nazaret non è stata particolarmente luminosa, anzi proprio nel villaggio in cui è cresciuto Gesù incontra resistenze così forti che gli impediscono di compiere quei prodigi che avrebbe voluto manifestare (6,5). E tuttavia, Nazareth è solo una tappa di un cammino più lungo, la delusione non diventa una prigione, quel plateale insuccesso non frena l’annuncio missionario, anzi lo rende ancora più urgente. E difatti, il racconto si conclude mostrando Gesù che continua il suo cammino per portare ovunque la bella notizia. L’evangelista non dice che se ne va, sbattendo la porta; lo presenta come un seminatore che continua a spargere la sua semente. L’incredulità degli uomini non ferma l’amore di Dio.

Questa pagina evangelica offre una duplice e complementare riflessione. Se la leggiamo a partire dal nostro impegno apostolico, è facile riscontare che tante volte anche a noi è capitato di incontrare una certa freddezza e qualche volta anche il più esplicito rifiuto. Questa risposta potrebbe generare scoraggiamento e la tentazione di ridurre lo slancio e/o rivedere la proposta ideale. Non è questa la via scelta da Gesù: le difficoltà non devono farci arretrare, anzi dobbiamo ancora più sentirci chiamati in causa. Se necessario, possiamo individuare e mettere in atto modalità più adatte. Una cosa è certa: l’indifferenza degli altri non deve in alcun modo raffreddare il nostro cuore. C’è una seconda riflessione. Mettiamoci nei panni dei cittadini di Nazaret. Quante volte Gesù si è fermato nella nostra casa e non ha trovato quello che cercava. Ha bussato e nessuno ha aperto. Ha chiesto e nessuno ha risposto. Se non trova, egli passa oltre. La storia della salvezza continua e noi rischiamo di esserne esclusi. O forse la guardiamo da lontano, come spettatori. Oggi chiediamo la grazia di essere più docili alla grazia per fare della nostra vita un segno e un annuncio di quei prodigi che il Signore desidera realizzare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Passa oltre”

SIGNORE TI chiediamo la grazia di essere più docili alla grazia per fare della nostra vita un segno e un annuncio di quei prodigi che il Signore desidera realizzare.

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