
Passa oltre
di don Silvio Longobardi
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 6,1-6)
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità. Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Il commento
“Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando” (6,6). La sosta a Nazaret non è stata particolarmente luminosa, anzi proprio nel villaggio in cui è cresciuto Gesù incontra resistenze così forti che gli impediscono di compiere quei prodigi che avrebbe voluto manifestare (6,5). E tuttavia, Nazareth è solo una tappa di un cammino più lungo, la delusione non diventa una prigione, quel plateale insuccesso non frena l’annuncio missionario, anzi lo rende ancora più urgente. E difatti, il racconto si conclude mostrando Gesù che continua il suo cammino per portare ovunque la bella notizia. L’evangelista non dice che se ne va, sbattendo la porta; lo presenta come un seminatore che continua a spargere la sua semente. L’incredulità degli uomini non ferma l’amore di Dio.
Questa pagina evangelica offre una duplice e complementare riflessione. Se la leggiamo a partire dal nostro impegno apostolico, è facile riscontare che tante volte anche a noi è capitato di incontrare una certa freddezza e qualche volta anche il più esplicito rifiuto. Questa risposta potrebbe generare scoraggiamento e la tentazione di ridurre lo slancio e/o rivedere la proposta ideale. Non è questa la via scelta da Gesù: le difficoltà non devono farci arretrare, anzi dobbiamo ancora più sentirci chiamati in causa. Se necessario, possiamo individuare e mettere in atto modalità più adatte. Una cosa è certa: l’indifferenza degli altri non deve in alcun modo raffreddare il nostro cuore. C’è una seconda riflessione. Mettiamoci nei panni dei cittadini di Nazaret. Quante volte Gesù si è fermato nella nostra casa e non ha trovato quello che cercava. Ha bussato e nessuno ha aperto. Ha chiesto e nessuno ha risposto. Se non trova, egli passa oltre. La storia della salvezza continua e noi rischiamo di esserne esclusi. O forse la guardiamo da lontano, come spettatori. Oggi chiediamo la grazia di essere più docili alla grazia per fare della nostra vita un segno e un annuncio di quei prodigi che il Signore desidera realizzare.
Un commento to “Passa oltre”
3 Febbraio 2021
Mariaconcetta Di LecceSIGNORE TI chiediamo la grazia di essere più docili alla grazia per fare della nostra vita un segno e un annuncio di quei prodigi che il Signore desidera realizzare.