Covid

Suor Andrè ha 117 anni e ha sconfitto il Covid. Al mondo dice: “Non perdete la speranza”

Screenshot del video https://www.youtube.com/watch?v=kEO72f1WS0Q (EWTNespanol)

a cura della Redazione

Suor Andrè, di anni 117, ha contratto il virus e lo ha battuto. Al mondo dice: “In quarantena ho pregato per i giovani” e poi un messaggio a tutti coloro che combattono contro il Covid: “Non perdete la speranza, battetevi, lottate per guarire e così date l’esempio agli altri”. Queste sono le pagine d’umanità che ci piace raccontare.

Lontani eppure connessi. Rinchiusi in quarantena eppure vicini a tutti: è questa l’arma vincente e ce la offre solo la preghiera. Questo è l’insegnamento di Sour André, al secolo Lucile Randon, 117 anni. Anziana tra gli anziani eppure quando a gennaio David Tavella, portavoce della casa di riposo di Tolone Sainte-Catherine Labouré, le ha comunicato che era positiva al coronavirus al pari di 81 ospiti del centro su 88, «non mi ha chiesto niente sulla sua salute – riferisce Tavella –. Mi ha solo domandato se l’orario dei pasti e del riposo sarebbero cambiati. E mi domandava sempre come stavano gli altri pazienti».

Suor André, che è risultata positiva il 16 gennaio, ha passato la sua quarantena in camera, senza grandi complicazioni. «Non mi sono neanche accorta di avere il virus», spiega a Le Parisien. «Non ho sentito proprio niente, ho dormito». E alla domanda su come avesse impiegato il tempo nei 14 giorni, chiusa tutto il tempo nella sua stanza senza poter vedere nessuno, ha risposto: «Ho pregato». Come se fosse la cosa più ovvia del mondo. «Ho pregato per i giovani e ho pazientato».

Lucile Randon, nata l’11 febbraio 1904 ad Alès in una famiglia protestante non praticante. Diventata prima governante a Marsiglia e poi precettrice nelle case delle persone più in vista di Parigi, si è convertita al cattolicesimo dopo la Prima Guerra Mondiale e a partire dal 1945 si è occupata degli orfani nell’ospedale di Vichy per 28 anni.

Oggi suor André può contare 117 dei suoi splendidi anni, diventando la seconda persona più vecchia del mondo e a chi le chiede se era spaventata di non raggiungere questo traguardo, risponde in modo spiazzante: «Assolutamente no. Non sono mai stata spaventata: il Covid non mi fa paura, perché non ho paura di morire. Sono felice di essere qui, ma in realtà vorrei essere in un altro posto. Vorrei che il buon Dio venisse a prendermi e mi portasse dov’è anche la mia famiglia. Ho così voglia di rivedere mio fratello, mio nonno e mia nonna. Penso che 117 anni siano più che sufficienti». Ecco perché suor André aspetta, senza paura. Di certo non le piace che «altri debbano faticare per prendersi cura di me», ma oggi a chi le chiede un consiglio su come si affronta il Covid, risponde: «Non perdete la speranza, battetevi, lottate per guarire e così date l’esempio agli altri».




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