19 febbraio 2021

19 Febbraio 2021

Il canto dello Sposo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 9,14-15)
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».

Il commento

Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?” (9,14). Sono i discepoli di Giovanni a porre questa domanda. Nelle loro parole non c’è alcuna pregiudiziale diffidenza, c’è solo il legittimo desiderio di comprendere perché la pratica religiosa che Gesù insegna ai discepoli appare diversa rispetto alla tradizione. Il digiuno non è un aspetto marginale dell’esperienza di fede. Anche se era prescritto solo in alcuni momenti dell’anno, era praticato con intensità dai giudei più ferventi che volevano così manifestare la fiducia in Dio nelle situazioni di particolare difficoltà. I discepoli di Giovanni sono stupiti nel vedere che il movimento di Gesù non vive con intensità e/o non pratica con assiduità un aspetto così importante della vita religiosa. Non è una critica astiosa e oppositiva, nasce piuttosto dal desiderio di capire. Per questo Gesù accoglie con rispetto la domanda e offre una risposta suggestiva e impegnativa: annuncia che è giunto il tempo delle nozze e si presenta come lo Sposo che viene a celebrare l’alleanza promessa dai profeti. Geremia annuncia il tempo in cui si potrà nuovamente udire “il canto dello sposo e il canto della sposa”, il tempo in cui Dio “ristabilirà la sorte di questo paese come era al principio” (Ger 33,11). Tutto si compie, il Regno non appartiene più ad un futuro remoto ma al presente, anche se non è ancora visibile. Se lo sposo è con noi, non è più necessario chiedere con insistenza che Dio manifesti “la splendida gloria del suo Regno” (sal 145,12). La luce già risplende. L’alleanza si sta già realizzando.

Beati gli invitati alla cena dell’Agnello”: in ogni Eucaristia risuona il canto dello Sposo che invita la Chiesa a celebrare le nozze. Non è un rito che si ripete ma un’alleanza che viene rinnovata e purificata per mezzo dello Spirito. Oggi chiediamo la grazia di non vivere la Messa come semplici spettatori ma come figli che hanno ricevuto la grazia di partecipare al mistero nuziale e s’impegnano a manifestare che il Regno è già qui, nei solchi di questa storia luminosa e imperfetta.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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