1 marzo 2021

1 Marzo 2021

Si parte da Dio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 6,36-38)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».

Il commento

Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (6,36). Il Vangelo lancia una doppia sfida. In primo luogo ricorda che la relazione fraterna non può essere misurata con una generica benevolenza ma con la misericordia. La benevolenza c’impegna a fare il possibile, quando è possibile. La misericordia, invece, è l’amore che perdona e rimane fedele, anche quando non è corrisposto; l’amore ferito dall’ingratitudine, l’amore di chi, pur essendo abbandonato, non abbandona. Se fossimo all’inizio di una gara, potremmo rinunciare a priori. L’ideale evangelico supera di gran lunga ciò che siamo capaci di fare. Il nostro amore è come una veste strappata, anche quando è sincero, è sempre attraversato da indifferenze e chiusure. Se facciamo fatica ad amare, esercitare la misericordia appare praticamente impossibile. Ma qui s’inserisce la seconda sfida: “come il Padre vostro è misericordioso”. In apparenza, quest’esortazione rende ancora più gravoso il comandamento, in realtà lo rende possibile. Solo contemplando la fedeltà appassionata con la quale Dio accompagna il cammino dell’umanità, possiamo conoscere i sentieri dell’amore gratuito. Da Lui hanno attinto il coraggio di amare i testimoni più luminosi. Senza Dio l’uomo non diventa mai capace di amare con totalità. Chi parte dall’io fa dell’amore la risposta ad un bisogno; chi invece parte da Dio fa dell’amore una fonte di grazia per tutti. 

Chi desidera passare dall’eros all’agape, dall’amore di possesso all’amore che si fa dono, deve recarsi con umiltà ai piedi della croce e bere alla nuova e inesauribile fonte dell’amore inaugurata dalla Pasqua di Cristo: “per divenire una tale sorgente, l’uomo deve bere, sempre di nuovo, a quella prima, originaria sorgente che è Gesù Cristo, dal cui cuore trafitto scaturisce l’amore di Dio” (Benedetto XVI, Deus Caritas est, 7). Dobbiamo sempre ripartire da Colui che è il Principio, si tratta di ritornare all’origine, solo se siamo immersi in Dio possiamo vivere come Dio. Oggi chiediamo la grazia di non fermarci sulla soglia della nostra debolezza ma di avanzare con le ali dello Spirito.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Si parte da Dio”

GRAZIE DIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Senza Dio l’uomo non diventa mai capace di amare con totalità. Chi parte dall’io fa dell’amore la risposta ad un bisogno; chi invece parte da Dio fa dell’amore una fonte di grazia per tutti. GRAZIE DIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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