2 marzo 2021

2 Marzo 2021

Non perdere l’essenziale

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 23,1-12)
In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati rabbì dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare rabbì, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate padre nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare guide, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Il commento

Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere” (23,3). Nelle parole di Gesù possiamo individuare i pilastri che danno forza e stabilità alla vita della comunità cristiana. Oggi mi soffermo sul primo. L’insegnamento contiene un’aspra e dettagliata critica ai farisei (23, 3-7) ma, al tempo stesso, chiede di distinguere nettamente il loro comportamento dalla verità che essi annunciano. Scribi e farisei avevano un ruolo significativo all’interno del giudaismo, la loro condotta non passava inosservata. A giudizio del Nazareno i limiti umani non devono in alcun modo inquinare o sminuire il valore della parola che Dio ha consegnato al suo popolo santo. La verità non si misura con la testimonianza degli uomini che, non raramente, appare limitata e si presenta, a volte, assai difettosa. È un criterio assai importante per riconoscere e custodire la voce di Dio malgrado l’inadeguatezza di chi la proclama. Questa regola purtroppo non è più moneta corrente. Anzi, oggi si fa di tutto per amplificare i limiti presenti nella comunità ecclesiale per squalificare la Parola che essa annuncia.

Questa pagina abbraccia ogni tempo e ogni luogo della storia salvifica. Quante volte la luce del Vangelo viene offuscata dalla nostra cattiva testimonianza e, a causa di questo, viene rifiutata. È certamente un danno grave e chi ne ha colpa, dovrà rendere conto a Dio (Mt 18,7). E tuttavia, proprio perché abbiamo coscienza che il peccato accompagna la storia, dobbiamo ritornare alla saggezza evangelica. In uno dei suoi appassionati discorsi, in occasione dell’anniversario della sua ordinazione episcopale, Sant’Agostino afferma: “Fate attenzione a quel che vi porgiamo; se avete fame, e non volete essere ingrati, badate da quale dispensa vi viene posto innanzi il cibo”. Non importa se il piatto è d’oro, d’argento o di terracotta: “tu guarda se contiene pane e di chi è questo pane che, in grazia dell’offerente, viene servito” (Discorsi 340/A, 9). Chi ha fame di Dio, prendi il cibo di Dio e non si ferma dinanzi alle inadempienze di colui che lo porge. Oggi chiediamo la grazia di andare sempre all’essenziale.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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