27 marzo 2021

27 Marzo 2021

Un abbaglio

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 11,45-56)
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione». Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo. Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».

Il commento

Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui” (11,45). La resurrezione di Lazzaro è l’ultimo dei sette segni di cui è intessuto il quarto vangelo, quello che riassume tutti gli altri e illumina l’evento pasquale: Gesù è venuto per far passare dalla morte alla vita. L’evento di Betania impressiona moltissimo la gente, suscita grande entusiasmo, come Giovanni si premura di ricordare nei versetti successivi: “una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti” (Gv 12,9). La maggior parte tuttavia si ferma alla superficie, non coglie l’annuncio che il segno contiene. Il fatto straordinario attira ma, al tempo stesso, abbaglia. Come un seme che non cade nel terra. Una fede che tocca solo le corde dell’emotività non regge dinanzi allo scandalo della croce, non è capace di rispondere ai grandi interrogativi della vita.

La timida fede dei credenti viene accostata alla rabbiosa reazione dei potenti che, vedendo crescere il consenso popolare, decidono di uccidere Gesù (11, 47-53). Mediante i  segni straordinari Gesù svela la presenza di Dio. La vicenda di Lazzaro avrebbe potuto – e forse dovuto – mettere in crisi la pregiudiziale ostilità dei Giudei, attenuare la diffidenza e lasciar intravedere la luce di Dio. E invece proprio quel segno alimenta il fuoco dell’odio e rinnova la decisione di soffocare quella voce scomoda. Questa pagina è un esempio eloquente di quel mysterium iniquitatis che accompagna la storia. Sono abbagliati dal male. È l’opera più raffinata del maligno che offusca lo sguardo, stende un velo sugli occhi e impedisce di riconoscere e accogliere la luce di Dio. La ragione diventa incapace di interpretare correttamente gli eventi. Tutto questo avviene anche oggi grazie alla complicità di un’informazione mediatica sempre più addomesticata dal Potere. Per non cadere in questa trappola, accogliamo con fiducia la parola della Chiesa che aiuta a leggere gli eventi con gli occhi di Dio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


Aiutaci a continuare la nostra missione: contagiare la famiglia della buona notizia

Cari lettori di Punto Famiglia,
stiamo vivendo un tempo di prova e di preoccupazione riguardo il presente e il futuro. Questo virus è entrato prepotentemente nella nostra quotidianità e ci ha obbligati a rivedere i tempi del lavoro, delle amicizie, delle Celebrazioni. Insomma, ha rivoluzionato tutta la nostra vita e non sappiamo fin dove ci porterà e per quanto tempo. Ci fidiamo delle indicazioni che provengono dal Governo e dagli organi sanitari preposti ma nello stesso tempo manifestiamo con la nostra fede che “il Signore ci guiderà sempre” (cfr Is 58,11).

CONTINUA A LEGGERE



Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

ANNUNCIO

ANNUNCIO

1 risposta su “Un abbaglio”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Per commentare bisogna accettare l'informativa sulla privacy.