Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

10 aprile 2021

10 Aprile 2021

Restiamo vigilanti

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,9-15)
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

Il commento

Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve” (16,9). La resurrezione non è una luce sfolgorante che trova unanime e pronta accoglienza ma una parola che si fa spazio con fatica nel cuore e nella mente dei discepoli. Il racconto di Marco è plasmato con due verbi: apparire e annunciare. Il primo [phaíno] ritorna tre volte, deriva dal vocabolo phōs, che significa luce: ogni apparizione è una luce che risplende all’improvviso e illumina gli eventi, permette di vedere le cose con gli occhi di Dio. È il Risorto che sceglie quando e come apparire. È sua l’iniziativa. Opus Dei. Il secondo [apanghéllô] ricorre due volte, sempre in riferimento ai discepoli. Opus hominum. Coloro che ricevono la luce hanno il dovere di manifestarla. In questo caso i protagonisti annunciano fedelmente la parola che hanno ricevuto. Sono i destinatari, cioè gli apostoli, che sprangano le porte: “Essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero” (16,11).

Gesù si fa vedere e consegna parole luminose, è Lui che sceglie i discepoli. La sua strategia è sorprendente, sceglie gli umili: una donna che aveva un passato non propriamente esemplare e due disertori. Avrebbe potuto manifestarsi ad altre persone, se avesse scelto Giuseppe di Arimatea, un discepolo fedele e un personaggio rinomato tra i Giudei, l’annuncio della resurrezione avrebbe certamente trovato una migliore accoglienza. E invece, si rivolge a persone che non hanno alcuna considerazione sociale e non sono perciò credibili. Non siamo noi a scegliere, a noi viene chiesto solo di essere disponibili se Dio ci chiama a portare l’annuncio; e di essere docili nell’accogliere la Parola quando ci viene consegnata attraverso gli angeli che Dio ha scelto. Se volessimo applicare questa pagina all’oggi della Chiesa, dovremmo dire che Dio sceglie umili battezzati e li manda ad annunciare ai vescovi la parola della fede. Chiediamo la grazia di essere tutti vigilanti – laici e pastori – per non perdere la luce che Dio vuole donare.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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