10 aprile 2021

10 Aprile 2021

Il Covid non rimandi gli esami di prevenzione della salute | 10 aprile 2021

Qualche giorno fa, mi sono recata dal mio ecografista di fiducia per il controllo al seno già procrastinato oltre il termine dovuto. Lui è una persona che infonde una fiducia immensa, di quei medici con una carica empatica superiore alla media. Sono certa che per questo ha tante persone e tanti specialisti che si fidano solo della sua diagnostica. Per ingannare il tempo (il mio chiaramente!) durante l’esame gli faccio sempre a raffica tante domande, alle quali risponde puntualmente con tanto garbo.

Tra una considerazione e l’altra, mi redarguiva sulla necessità dei controlli periodici. Con il Covid tanti, troppi hanno smesso di sottoporsi agli esami di prevenzione di alcune patologie e il risultato di qui a poco sarà disastroso. Ha ragione. A breve ci ritroveremo con uno scenario ben più disastroso di quello che ogni giorno contabilizziamo attraverso i contagi e i morti per il virus. La gente ha paura, rimanda le cure oppure, peggio ancora, si vede rimandato o non accettato dalle strutture ospedaliere perché non ci sono posti.  

I nuovi dati di Agenas, l’Agenzia sanitaria nazionale delle Regioni mostrano che nei primi sei mesi del 2020, i ricoveri sono stati 3,1 milioni, contro i 4,3 dello stesso periodo dell’anno precedente. Il che significa che sono andati perduti 1 milione e duecentomila pazienti, il 28 per cento del totale. Dove sono questi pazienti? A che punto è la loro malattia? E ancora gli stessi dati dicono che in 9 mesi, vale a dire da gennaio a settembre 2020, si sono perse qualcosa come 52 milioni di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche, cioè il 30 per cento. Milioni di italiani non sono stati dal cardiologo, dal neurologo, dal ginecologo, dall’oculista e non hanno fatto risonanze, ecografie, tac.

Dovremmo quando finirà questa emergenza, porci tante domande scomode che esigeranno una risposta. È vero che l’emergenza sanitaria necessitava e necessita di tutta l’attenzione ma con lucidità dobbiamo ammettere che la paura e il terrore non ci hanno aiutati a tenere desta l’attenzione. Tanti, troppi malati sono stati lasciati peggiorare a casa senza un medico disposto a visitarli. Se la terapia domiciliare fosse stata rafforzata fin dall’inizio, forse avremmo evitato di sovraccaricare le strutture ospedaliere e le terapie intensive. Non sono un’esperta e non mi ergo a giudice di nessuno. Ho un rispetto grandissimo per i medici e tutto il personale sanitario ma so anche che intervenire in tempo nei pazienti oncologici o che soffrono di malattie cardiovascolari è fondamentale. Rimandare significa condannarli a morte certa. Invoco un ritorno alla normalità non per uscire a fare passeggiate ma per queste persone che hanno bisogno di cure e di assistenza nel tempo opportuno.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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