Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

14 aprile 2021

14 Aprile 2021

L’amore sorgivo

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 3,16-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perché le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la verità viene verso la luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».

Il commento

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito” (3,16). Nelle parole che Gesù rivolge a Nicodemo l’evangelista ha raccolto e consegnato alcune affermazioni che hanno un fondamentale valore teologico e strutturano l’esperienza di fede. Possiamo distinguere due affermazioni. In primo luogo presenta Dio come Colui che riversa il suo amore su tutti gli uomini: “Ha tanto amato il mondo”. È questa la buona notizia, il primo e fondamentale annuncio: Colui che ha creato ogni cosa per amore, riveste di amore la vita. È Dio il soggetto della storia, noi siamo semplici collaboratori. La fede proclama l’amore di Dio, la morale sottolinea l’impegno dell’uomo. Tutto nasce dalla fede: l’amore di Dio dona all’uomo una nuova e più saggia coscienza etica. Se invece la fede lascia il posto alla morale, se la responsabilità dell’uomo non viene più percepita come frutto della grazia divina, siamo oggettivamente più deboli, come uno che vuole volare senza le ali. L’amore di Dio Padre si manifesta nell’inviare il Figlio come sacramento del suo amore. Il Vangelo non è un insieme di episodi che raccontano gesti e parole di un certo Gesù di Nazaret ma è l’annuncio che Dio, quel Dio che nessuno può vedere, si è fatto uomo per far conoscere a tutti la sua amorevole paternità. Gesù di Nazaret è “Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero”. Non solo ha mandato il Figlio ma lo ha donato: la vicenda terrena di Gesù presenta Dio come un Padre che dona il Figlio per renderci suoi figli.

La storia umana trova il suo oggettivo fondamento in questo amore da cui scaturisce tutto il bene che è nel mondo. È questo l’imperscrutabile segreto che muove ogni cosa. L’amore non è solo al principio di ogni cosa creata ma è il suo permanente principio. Tutto questo viene compiutamente svelato e comunicato mediante Gesù. D’ora in poi dobbiamo misurarci con il Figlio, chi crede in Lui riceve fin d’ora la vita eterna, cioè una vita in cui l’umanità ha il profumo di Dio. È questa la fede che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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2 risposte su “L’amore sorgivo”

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