17 aprile 2021

17 Aprile 2021

La paura di soffrire è assenza di bellezza | 17 aprile 2021

Crescendo, apparentemente diminuisce la bellezza. Non mi riferisco a quella del corpo che chiaramente subisce una parabola discendente dopo una certa età. Mi riferisco piuttosto alla capacità di vedere il bello nelle persone e nelle cose che ci circondano. Il male spesso, come quegli anticorpi che si insinuano nell’organismo umano dopo una malattia, corrompe nel tempo anche lo sguardo. Non ti fidi più delle persone, ti ritrai rispetto ai gesti di affetto gratuiti, immagini un doppio fine. Siamo come quei bambini che, avvicinatisi troppo al fuoco e avendo provato il dolore di una bruciatura, poi si tengono alla larga del pericolo.

La paura di soffrire è essa stessa assenza di bellezza. Alda Merini, la poetessa dei Navigli, scrive che “La bellezza non è che il disvelamento di una tenebra caduta e della luce che ne è venuta fuori”. Un verso che io trovo di una profondità altissima. Mi obbliga a ricercare quella luce che prepotentemente è nascosta propria nelle ferite più profonde. Mi obbliga a non rassegnarmi al male in attesa di tempi migliori, mi inchioda alla capacità di essere profondamente onesta con me stessa senza per forza ricercare negli altri la causa del mio malessere. Questa ricerca costante del Bene, che è bellezza, mi salverà. Ci salverà.

Ho conosciuto tante persone nella mia vita. Ho visto l’inquietudine prendere in ostaggio il loro cuore. In tanti mi sono rivista e rivedo ancora oggi errori e pentimenti, gioie e piccole vittorie. Li ho visti in età adulta abbandonare vocazioni, prendere strade diverse o accomodarsi nelle loro scelte solo affidandosi alle loro forze e alla loro ferrea volontà. Ho imparato che non basta per essere felici. Ho capito che Dio non ci condanna ad una sterile vita di passaggio. La bellezza va ricercata ogni giorno, senza stancarsi. Quale bellezza? Spesso sento a sproposito citare Dostoevskij rispetto alla definizione del Bello con la sua celebre frase: “La bellezza salverà il mondo”. Ma abbiamo davvero letto l’Idiota, il testo di questo scrittore russo? 

Emerge nel romanzo una ricerca di questa bellezza che coniuga elementi diversi e che prescindono dall’estetica. Quando il principe Miškin vede per la prima volta in una foto Nastasja Filippovna, la donna di cui si innamorerà perdutamente, dirà: “Un viso straordinario! (…) È un viso altero, molto altero, ma non so se sia buona. Ah, se fosse anche buona! Sarebbe la salvezza!”. Bellezza e bontà non possono essere scisse. Ma non basta. Bellezza e bontà generano solidarietà ma c’è altro. Il più bello tra i figli dell’uomo ha scelto la croce per rivelare il volto della bellezza. Il suo volto sfigurato, il suo volto devastato dagli insulti, dagli schiaffi, dalla corona di spine è il segno che la bellezza per essere tale, deve coniugarsi con la verità.

Scrive Benedetto XVI: “Ci si dimentica però nella maggior parte dei casi di ricordare che Dostoevskij intende qui la bellezza redentrice di Cristo. Dobbiamo imparare a vederLo. Se noi Lo conosciamo non più solo a parole ma veniamo colpiti dallo strale della sua paradossale bellezza, allora facciamo veramente la Sua conoscenza e sappiamo di Lui non solo per averne sentito parlare da altri. Allora abbiamo incontrato la bellezza della verità, della verità redentrice”.

La vera bellezza che ci salva proviene dall’alzare lo sguardo verso la croce. Non lo so fare, sappiatelo. Come tutti faccio a botte con la malattia, le umiliazioni, la sofferenza in tutte le sue forme. Inghiotto le prove come una medicina amara confidando nella tempestività dei loro benefici effetti, vorrei passassero in fretta, vorrei che altri non fuggissero. Ho imparato che non possiamo vivere sperando che tutto passi. Dobbiamo invece imparare da Maria. Lei non ha avuto paura di alzare lo sguardo e in quell’uomo martoriato ha continuato a vedere la bellezza del Dio vivente, la bellezza della verità dell’Amore. Da ricercare in ogni giorno della nostra vita.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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