Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

20 aprile 2021

20 Aprile 2021

Si parte dalla Messa

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”».
Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane».
Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Il commento

Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo?” (6,30). A partire dal miracolo dei pani inizia un dialogo con la folla che, poco alla volta, svela l’identità di Gesù e s’intreccia con l’annuncio eucaristico. A tal punto che non possiamo rispondere alla domanda “chi è Gesù?”, se non fissando lo sguardo sul mistero eucaristico che ancora accompagna, oggi e sempre, il cammino della Chiesa. L’identità di Gesù ha una chiara ed essenziale forma eucaristica. Le domande dei Giudei sono incalzanti, pretendono di vedere un segno più grande di quello che il popolo ha ricevuto nei quarant’anni del deserto (6,31). Gesù annuncia che il pane che Lui darà supera infinitamente la manna in quanto non sazia solo per alcuni anni e neppure per tutti i giorni della vita, è un cibo che apre le porte dell’eterna gioia. Quelli che hanno mangiato la manna sono morti ma chi accoglie il pane che Lui dona riceve la pienezza della vita. Questa prima tappa del dialogo si conclude con un’affermazione che possiamo considerare come il punto fermo della sinfonia eucaristica: “Io sono il pane della vita” (6, 35). La gente cerca il pane, chiede di ricevere qualcosa. La risposta di Dio è diversa e più grande delle loro attese: non si limita a dare qualcosa ma dona il Figlio suo. Il Pane è Dio stesso. 

Dobbiamo riconoscere che anche noi spesso chiediamo cose, dimenticando che solo Cristo può nutrire la nostra fame e sete, solo Lui può condurre a pienezza tutti i desideri di bene che portiamo nel cuore. L’Eucaristia non è sempre desiderata e cercata come la sorgente capace di dare vita, cioè di alimentare una vita sempre nuova. L’abitudine è una veste che nasconde il Mistero. Dobbiamo custodire e coltivare la certezza che la Messa quotidiana è l’opera più semplice ma anche quella più importante e decisiva perché in essa è Dio stesso che agisce e rinnova il sacrificio della redenzione. È questo il punto di partenza di una storia che cammina nei sentieri della grazia. Accogliendo Gesù, Pane di vita, impegniamoci a fare della nostra vita un buon pane per chi è affamato di amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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