DDL Zan

Gentile Luciana, se avessi una tendenza omosessuale mi sentirei discriminata dal DDL Zan

Luciana Littizzetto

Foto: MITO SettembreMusica, CC BY 2.0

di Cecilia Galatolo

A che pro, mi chiedo, una legge “per proteggere omosessuali o transessuali”? Non è già garantito per legge il rispetto della persona e delle loro scelte? Non apparteniamo forse tutti alla stessa famiglia umana?

Gentilissima Luciana,

l’ho ascoltata domenica 18 aprile a “Che tempo che fa”, mentre leggeva la sua lettera al politico Pillon. Premetto che non sono leghista (anche se non sarei tenuta a dirlo), ma alcune affermazioni mi hanno destato un certo rammarico. Ecco perché mi permetto di rispondere, sebbene non parlasse direttamente a me. Ci tenevo a dirle a nome di tanti (gli estremisti ci sono, certo, ma fare di tutta un’erba un fascio è poco onesto intellettualmente) che essere dubbiosi sul Ddl Zan non significa automaticamente appoggiare la violenza. Non tutti coloro che nutrono perplessità sul provvedimento, “quando sentono parole che iniziano per omo e trans tremano”, pensando con ribrezzo a persone che hanno un orientamento sessuale diverso dal proprio.

Non tutti, la cito, “ribollono come una ribollita, gorgogliano o schiumano, sudano freddo, hanno l’orticaria o si vedono spuntare le orecchie alla Figliuolo” (che poi, prendere in giro qualcuno per l’aspetto fisico – vedi appunto la forma delle orecchie – mi sembra sempre fuori luogo, tantopiù se ciò avviene in prima serata, in una tv pagata dal canone, davanti a milioni di telespettatori. Personalmente ai miei figli sto insegnando anche questa forma di non-violenza).

Premetto – prima di essere etichettata come omofoba, violenta, retrograda, bigotta o qualsiasi altra cosa che la sua proverbiale creatività possa concepire – che anche a me “agita l’odio e non l’amore”.

Mi agito, mi scandalizzo e soffro al vedere uomini o donne picchiati e offesi come quelli delle immagini da lei mostrate domenica (come soffro al vedere denigrati o calpestati ragazzi, anziani, bambini). Credo fermamente che ognuno di noi (indipendentemente da qualsiasi connotato!) meriti rispetto. Può sembrare scontato, una frase fatta, ma so che tutti noi (etero o no, cristiani o atei, normodotati o disabili, appena concepiti o in fin di vita) abbiamo una dignità intrinseca non quantificabile che merita tutela. Non ho dubbi sul fatto che la violenza sia sempre da condannare, ho dubbi solo sullo scopo del Ddl Zan. 

Leggi anche: DDL Zan: fermate questo obbrobrio giuridico!

Non viviamo in un paese perfetto, come le ha fatto notare la sua spalla Fazio, domenica sera, ma mi sembra che non siamo nemmeno nell’età della pietra o che ci troviamo nella giungla (anche se a volte si ha l’impressione, tipo quando ci si inoltra nel traffico di Roma). Il punto è che le leggi contro la violenza fisica e verbale ci sono già. La pari dignità di tutti gli esseri umani è riconosciuta dalla Costituzione (eccezion fatta per i bimbi non ancora nati, ma non aprirei questo argomento). A che pro, mi chiedo, una legge “per proteggere omosessuali o transessuali”, quasi fossero una sub-popolazione? Non apparteniamo forse tutti alla stessa famiglia umana? Non è garantito già ora, per legge, anche senza un Ddl in più, il rispetto per la nostra persona, indipendentemente da sesso, colore, religione? Se avessi una tendenza omosessuale mi sentirei più discriminata da chi mi identifica con il mio orientamento sessuale e non a prescindere da esso, che dal commento stupido di una persona poco dotata di senso civico.

Sarebbe come dire che, ai tempi di Hitler, si sarebbe dovuta firmare una legge per difendere i diritti degli ebrei, quasi che il loro essere di quella etnia li definisse ancor più che il loro essere persone. O sarebbe come fare oggi una legge ad hoc per tutelare rom o immigrati da aggressioni e insulti. Educare i nostri figli, i nostri ragazzi, educare noi stessi a rispettare tutti e basta… no? 

Sembra talmente scontato che l’obiettivo della legge non sia punire chi aggredisce fisicamente o verbalmente una persona omosessuale (come fa notare anche Francesco Belletti, su Famiglia Cristiana, in Italia non c’è un clima tendenzialmente ostile verso le persone omosessuali: le categorie più a rischio di atti di violenza sono le donne e i bambini e i loro aggressori sono già puniti dalla legge senza un Ddl che difenda espressamente “le donne” e “i bambini”), che la domanda sorge spontanea: è davvero questo lo scopo della legge? 

Tanti di coloro che nutrono dubbi sul provvedimento non sono dei serial killer, con il manganello sempre pronto, come lei li ha dipinti. Tanti, come me – che non ho mai dato nemmeno una sculacciata ai miei figli – si chiedono solo se il fine sia davvero arginare le violenze o piuttosto limitare il dibattuto pubblico (pena una sanzione del giudice) su questioni delicate, quali ad esempio la possibilità di adottare (o comprare?) dei bambini da parte di coppie gay o additare come lesiva qualunque posizione o associazione di persone che sostenga una differenza naturale tra i due sessi o la complementarietà tra uomo e donna per formare una famiglia.

Le faccio degli esempi, così ci capiamo. Lungi dal pensare che le persone omosessuali siano “malate”, so che ci sono terapeuti, i quali già ora hanno timore di dire che, una volta seguite da loro, senza pressioni, alcune persone da omosessuali tornano etero o che l’omosessualità non è sempre un “fenomeno naturale”, ma, talvolta, il risultato di vuoti affettivi o ferite interiori. Non lo dicono: hanno paura del linciaggio mediatico. Con questo provvedimento non potranno proprio farlo, anche in virtù di una legge, perché sarebbe “discriminatorio” dire che un orientamento sessuale è “frutto di un vuoto affettivo”? Ci sono uomini e donne che, pur sentendo attrazione per persone del loro stesso sesso, hanno trovato serenità nel non assecondare la loro inclinazione, ma nel riconoscere il dato biologico oggettivo sulla loro sessualità (come giornalista, ho conosciuto molte storie vere. Le faccio solo alcuni nomi reali: Anna, Lisa, Giorgio, Federica, Daniel, Peter, Renè. Ma le assicuro che sono molti di più). 

C’è chi ha trovato pace nella castità, nel coltivare amicizie, nel seguire Cristo, il suo Vangelo e nell’abbracciare un’idea di creazione diversa da quella proposta dal mondo LGBT+, invece che nel vivere l’intimità con persone del proprio stesso sesso. Si potrà più dire che non tutti sono felici vivendo relazioni gay o sarà considerato “lesivo della dignità” di persone con questo orientamento sessuale? Sarà ancora possibile sostenere di credere nel fondamento naturale della famiglia, o significherà “escludere” le coppie formate da persone dello stesso sesso?

So che al sentire cose simili, sempre per citarla, tanti ribollono, gorgogliano, schiumano, sudano freddo, hanno l’orticaria, vedono spuntare le orecchie da elfo (io preferisco evitare di offendere le persone per il loro aspetto fisico), ma ci sono anche uomini e donne che hanno trovato pace così, ci mettono la faccia e hanno il desiderio di dire la loro nel dibattito su questi temi, magari senza rischiare la galera. Sarà ancora possibile? Senza compromettere la libertà di nessuno, ma anzi proprio in nome di quella libertà che lei difende dalla scrivania di Fazio, le dico che sarebbe un peccato se una qualsivoglia legge impedisse una diversità di vedute su temi tanto delicati quanto rilevanti quali la famiglia, la procreazione o come vivere l’omosessualità. 

Non so se sia o meno lo scopo del Ddl Zan, ma ammetto che qualche dubbio mi resta. Detto ciò, può stare tranquilla: non giro per le strade con i manganelli e non ho mai picchiato nessuno per il suo orientamento sessuale, né per le sue scelte ognuno è liberissimo di condurre la propria esistenza come gli suggerisce la coscienza, né mi sognerei mai – sempre citandola – di insultare qualcuno che “fa scelte sessuali diverse dalle mie”. Figuriamoci se lo farei. Da persona che è stata vittima di bullismo, mi infastidisce persino sentir deridere Figliuolo per le sue orecchie…

Cordialmente,

Cecilia




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2 risposte su “Gentile Luciana, se avessi una tendenza omosessuale mi sentirei discriminata dal DDL Zan”

Articolo verissimo e gentile. Chissà se la sig.ra Littizzetto le risponderà? Sarebbe gentile da parte sua e fugherebbe il mio dubbio che non abbia argomenti altrettanto convincenti. Grazie!

La signora Litizzetto si permette di dire tutto quello che vuole….allora anch’io lo posso fare. Il più discriminato fra tutti gli esseri viventi è il feto umano nel grembo materno. Se non comincia da lui tutto è confuso e arbitrario.

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