Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

24 aprile 2021

24 Aprile 2021

Senza più consenso

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 6,60-69)
In quel tempo, molti dei discepoli di Gesù, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono».
Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre».
Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

Il commento

Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?” (6,60). Se fossi uno sceneggiatore, partirei da questa pagina per descrivere la vicenda di Gesù. I momenti più difficili sono sempre quelli decisivi. Quando tutto va bene, possiamo indossare le maschere del bravi cristiani, quelli che vanno a Messa la domenica e fanno un’offerta (quel tanto che basta per poter dire di aver buoni sentimenti) ma quando ci troviamo immersi nella prova, non possiamo più nasconderci e siamo costretti a misurare l’amore e la fede. La situazione descritta dal Vangelo è davvero drammatica. Nessuno nei sondaggisti lo avrebbe previsto, nessuno degli opinionisti avrebbe potuto immaginare una fulminea perdita di consenso. Il giorno prima il sole splendeva, Gesù appariva come il profeta che poteva finalmente liberare Israele dalla sottomissione politica e restituire al popolo la dignità perduta. Poche ore dopo la situazione appare radicalmente capovolta. La folla lo accusa di eresia, i discepoli lo criticano, la maggior parte di loro se ne va, sbattendo la porta.

Tra il prima e il dopo, tra l’accoglienza festosa e il plateale rifiuto c’è la catechesi eucaristica, quella in cui Gesù si presenta come “il pane disceso dal Cielo” e annuncia che solo chi mangia la sua carne e beve il suo sangue potrà avere la vita (6, 53-56). Diciamolo con franchezza: queste parole sono incomprensibili, anzi rappresentano uno schiaffo alla cultura e alla tradizione religiosa d’Israele. Per questo hanno suscitato dapprima un’aperta contestazione e poi un rumoroso abbandono. Non solo i Giudei ma anche i discepoli, quelli che fino a quel momento lo hanno seguito con fiducia. Anche loro sono perplessi, l’insegnamento di Gesù è troppo sorprendente e poco comprensibile. Per questo se ne vanno. Non tutti ma, come annota l’evangelista, una buona parte (6,60). Oggi siamo chiamati a verificare se crediamo solo quando fa comodo o se siamo disposti a seguire il Maestro anche quando propone parole che sfidano il buon senso e chiedono scelte difficili. Maria, Vergine fedele, prega per noi.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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