8 maggio 2021

8 Maggio 2021

I giorni di grazia e l’importanza della vita interiore | 8 maggio 2021

Frequentando la vita dei santi, anche di alcuni viventi (a mio avviso) attraverso i loro scritti è possibile tracciare una linea rossa dei giorni di luce. Sono i giorni di grazia, quelle date, quegli eventi che hanno costituito delle tappe essenziali nel loro cammino interiore. Giorni in cui lo Spirito Santo ha soffiato con forza, suggerendo scelte, cambiamenti di rotta, strappi significativi per la propria vocazione.

È bello pensare che mentre noi scandiamo la vita con le tappe terrene, legate ai nostri successi o agli inevitabili fallimenti, Dio traccia invece un’altra linea, scrive un’altra storia in quell’anima che si dispone ad accogliere la sua grazia. Una linea che non rispetta il criterio della cronologia degli anni, né della maturità. Quanti bambini santi, quanti giovani morti precocemente hanno raggiunto le vette della santità! Vi suggerisco di fare questo esercizio, per me è stato molto utile, leggendo una biografia di un santo: appuntate le date e i momenti di luce. Imparerete molto.

A parte le mie pillole di spiritualità personale molto spicciola, pensavo ieri sera, mentre passeggiavo nel giardino del centro parrocchiale recitando il Rosario, che diamo davvero poco spazio all’educazione alla vita interiore e dunque a riconoscere i giorni di luce nella nostra vita. Forse perché abbiamo da tempo rinunciato a “iniziare” alla vita interiore. Ci preoccupiamo di insegnare ai nostri figli a parlare, leggere, scrivere e poi quando hanno l’età idonea a frequentare palestre, imparare uno strumento musicale, apprendere una lingua straniera ma nessuno insegna loro a pregare, stare in silenzio, adorare il Signore, leggere la sua Parola. Educarlo cioè a scoprire la vita interiore. Spesso anche il catechismo, i percorsi di pastorale catechetica o di iniziazione cristiana sono per lo più facsimili di percorsi scolastici.

Scrive Martin Buber nei suoi Discorsi sull’educazione: “C’è stato un tempo, ci sono stati dei tempi nei quali non esisteva, e non c’era bisogno che esistesse, un’esplicita vocazione dell’educatore o dell’insegnante. In quei tempi un maestro, un filosofo o un fabbro viveva con i suoi discepoli o apprendisti. Questi ultimi imparavano da lui ciò che egli, con il suo lavoro manuale o intellettuale, aveva da insegnare per il fatto stesso che li faceva partecipare al suo lavoro, ed essi, senza accorgersene, e senza che egli si fosse occupato espressamente di ciò imparavano, ne ricevevano lo spirito, incluso il mistero della vita personale. Ben inteso, in una certa misura, esiste ancora qualcuno in cui convivono spirito e persona, ma ciò è relegato nell’ambito della spiritualità, della personalità, ed è diventato un’eccezione, una situazione di “elevazione”.

Questa considerazione del grande filosofo ebreo tedesco possiamo prenderla come una buona provocazione. Se penso alla mia vita e al mio percorso, ho avuto la grazia di avere un sacerdote che ha iniziato me e tanti fratelli alla vita interiore. A lui è sempre interessata la formazione, soprattutto dottrinale e pastorale, nonché la necessità di vivere la carità, ma in primo luogo ci ha trasmesso la necessità della vita interiore che noi abbiamo imparato non tanto dalle sue parole ma dal suo modo di vivere. L’apprendimento è stato graduale, lento, delicato, a tratti duro. Cosa mi ha insegnato? Ad intrattenermi con Dio, a raccogliere i richiami dello Spirito, a vivere i giorni di grazia, a imitare i santi nelle virtù. Ad orientare tutto a Dio. Insomma a riconoscere e a fare spazio alla grazia nella mia imperfetta vita. Da lui abbiamo imparato tanto nell’essere genitori ed educatori per i nostri figli. Quanto bene si potrebbe fare e quanta felicità potremmo donare se avessimo questa santa preoccupazione: iniziare alla vita interiore. Pensiamoci mentre quest’oggi ci inginocchiamo davanti alla Vergine del Rosario di Pompei. Chiediamo a Lei la grazia di essere uomini e donne di luce.


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Giovanna Abbagnara

Giovanna Abbagnara, è sposata con Gerardo dal 1999 e ha un figlio, Luca. Giornalista e scrittrice, dal 2008 è direttore responsabile di Punto Famiglia, rivista di tematiche familiari. Con Editrice Punto Famiglia ha pubblicato: Il mio Giubileo della Misericordia. (2016), Benvenuti a Casa Martin (2017), Abbiamo visto la Mamma del Cielo (2016), Il mio presepe in famiglia (2017), #Trova la perla preziosa (2018), Vivere la Prima Eucaristia in famiglia (2018), La Prima Comunione di nostro figlio (2018), Voi siete l'adesso di Dio (2019), Ai piedi del suo Amore (2020), Le avventure di Emanuele e del suo amico Gesù (2020), In vacanza con Dio (2022).

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