Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

9 maggio 2021

9 Maggio 2021

La regola dell’amore

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.
Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Il commento

Che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi” (15,12). È bene ribadire che questo insegnamento non riguarda la generica carità verso il prossimo ma descrive la relazione fraterna che siamo chiamati a vivere all’interno della comunità ecclesiale. Dopo aver presentato se stesso come misura dell’amore, Gesù aggiunge: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici (15,13). Con queste parole egli annuncia che è pronto a donare la sua vita. È consolante ma anche inquietante perché… il Maestro chiede ai discepoli di fare altrettanto: “come io ho amato voi”. Il suo amore diventa così regola del nostro amore. Amare non significa dare qualcosa ma dare se stessi. Questa proposta è sorprendente e va ben al di là di ciò che siamo capaci di pensare e di fare. Se il Vangelo si limitasse a consegnare questo ideale, sarebbe un ricettario di buone intenzioni, anzi una collezione di illusioni. 

In realtà Gesù non chiede di fare come Lui, nessuno di noi sarebbe capace di imitarlo. Lui è il Signore, noi invece siamo creature impastate di fango, sperimentiamo la legge del peccato, siamo costretti a fare i conti con la fragilità. Dobbiamo dunque rinunciare a priori? No! Gesù non si limita a dare un comando, Egli dona la sua vita, la dona oggi attraverso l’Eucaristia, Pane della vita. In questo modo comunica quell’amore che giunge fino a dare la vita. L’insegnamento evangelico non presenta un ideale bello e impossibile ma indica la strada per camminare nell’amore: se entriamo la comunione con Lui, da Lui riceviamo la capacità di vivere e di amare fino a dare la vita. Possiamo tradurre così: “Se ricevi la vita, doni la vita; se ricevi l’amore, doni l’amore, se Dio sazia il tuo cuore, non hai più bisogno di altro e divieni perciò capace di amare gli altri gratuitamente”. Il comandamento evangelico non è una proposta etica ma l’annuncio di quel dono che Dio vuole fare a tutti gli uomini. Non siamo chiamati a scalare la montagna ma ad accogliere ogni giorno la grazia che ci rende nuovi. È questa la via dell’amore.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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