Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

10 maggio 2021

10 Maggio 2021

Il coraggio della fede

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,26-16,4)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma vi ho detto queste cose affinché, quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, perché io ve l’ho detto».

Il commento

Anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio” (15,27). In questa pagina evangelica possiamo individuare due aspetti complementari: da una parte l’invito a diventare testimoni e dall’altra l’annuncio delle persecuzioni. Qualcuno potrebbe dire: è già difficile testimoniare il Vangelo, ci mancano solo le persecuzioni. In realtà, è proprio la testimonianza che suscita l’ostilità del mondo, come leggiamo nel libro della Sapienza: “Tendiamo insidie al giusto, che per noi è d’incomodo e si oppone alle nostre azioni” (Sap 2,12). La logica della fede è diversa, e talvolta incompatibile, da quella del mondo. Se nascondiamo o annacquiamo la fede, nessuno ci chiederà conto e non troveremo alcuna opposizione. Se invece decidiamo di essere fedeli discepoli di Gesù, mettiamo in conto difficoltà e tribolazioni. Testimoniare significa assumere uno stile di vita che manifesta la bellezza e la fecondità del Vangelo, una vita intessuta di scelte che si distaccano dalla mentalità comune e, proprio per questo, diventano un annuncio eloquente di quella vita nuova che Gesù ha promesso. 

Il cristiano non teme di testimoniare. Riporto due piccoli episodi. Negli anni Venti, quando il fascismo aveva conquistato il potere e lo difendeva con violenza, il beato Pier Giorgio Frassati (1901-1925) non temeva di partecipare alle manifestazioni pubbliche portando bene in vista il distintivo del Partito Popolare. Alla mamma che gli chiedeva di toglierlo, rispose: “Se tutti lo togliessero come testimonieremmo la nostra fede?”. Un’altra bella testimonianza è quella di don Zeno Saltini (1900-1981). Da giovane, durante il servizio militare aveva posto sopra il letto un’immagine della Madonna. A scanso di equivoci aveva avvertito i compagni: “Se qualcuno la tocca, lo metto a posto io. A casa mia avevo sopra il letto questa immagine e la voglio anche qui” (D. Campana, Zeno di Nomadelfia, Milano 1991, 28). Non si tratta di vicende eclatanti ma svelano lo stile che un buon discepolo deve assumere. Oggi chiediamo di avere la stessa fede e lo stesso coraggio.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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