Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

11 maggio 2021

11 Maggio 2021

Oltre la morte

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore.
Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.
E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Il commento

Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada” (16,7). La parole d’addio non piacciono a nessuno ma sono necessarie, Gesù prepara i discepoli alla forzata separazione, annuncia che sarà dolorosa ma anche salutare. Proviamo a immaginare il contesto. Il Maestro sta per lasciarli attraverso eventi che ancora non si conoscono ma tutto fa pensare ad un pericolo imminente. Come se non bastasse, annuncia ai discepoli che incontreranno persecuzioni, non mi pare una prospettiva allettante. Gli apostoli hanno la netta impressione di trovarsi a mani vuote: la maggiore parte della gente li ha abbandonati, è rimasto solo un piccolo gruppo, non hanno alcuna organizzazione, non hanno raggiunto nessun obiettivo, i capi religiosi accusano il Nazareno di eresia, i potenti lo guardano con indifferenza o disprezzo. Insomma, tutto si conclude miseramente. Le promesse degli inizi non si sono realizzate. In questa situazione è facile dare spazio allo scoraggiamento. E invece Gesù lascia intravedere un futuro luminoso e annuncia che la sua partenza (cioè la sua prossima morte) rappresenta un bene. Belle parole, hanno pensato i discepoli, ma lontane anni luce dalla realtà. Qualcuno di loro, sia pure con rispetto, avrà pensato che il Maestro, come al solito, è un idealista che non sta con i piedi per terra. 

Capita anche a noi. Quando ci troviamo immersi nella tempesta vediamo solo le onde minacciose che mettono a rischio la nostra vita e i nostri progetti. Non sappiamo andare oltre, non siamo capaci di vivere la prova come un’opportunità per maturare una fede più convinta. Teresa di Lisieux si prepara alla morte con l’intima consapevolezza che sia un bene, scrive così a p. Roulland, missionario in Cina: “Ah, fratello mio, lo sento, le sarò molto più utile in Cielo che sulla terra ed è con gioia che vengo ad annunciarle il mio ingresso ormai prossimo in questa beata città, sicura che lei condividerà la mia gioia e ringrazierà il Signore di darmi i mezzi per aiutarla più efficacemente nelle sue opere apostoliche” (LT 254, 14 luglio 1897). È questa la fede che oggi chiediamo.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Oltre la morte”

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