Briciole di Vangelo - Tempo di Pasqua

16 maggio 2021

16 Maggio 2021

Un Dio che si nasconde

di don Silvio Longobardi

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 16,15-20)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.
Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

Il commento

Mentre lo guardavano, fu elevato in alto e una nube lo sottrasse ai loro occhi” (1,9). Gli Atti degli Apostoli si aprono con l’annuncio del Risorto che si manifesta attraverso molteplici fatti (1,3), non piccoli e semplici indizi ma prove che tolgono ogni possibile e legittimo dubbio. La sua presenza rallegra e conforta i discepoli, la parola li prepara ad affrontare le grandi battaglie. E poi, all’improvviso, scompare: “Una nube lo sottrasse ai loro occhi”. È un’immagine biblica ben nota, nell’Esodo è come la mano divina che guida il popolo nel suo peregrinare nel deserto. La nube appare e scompare. Ritroviamo questa immagine nel racconto della Trasfigurazione (Lc 9, 34-35), icona dello Spirito che ci avvolge nella luce di Dio. 

Quello che accade a Gerusalemme, presso il Monte degli Ulivi, è una vera teofania, cioè una manifestazione di Dio. In questo caso, però, Dio non si rivela ma si nasconde. Potremmo intitolare questo brano: “Si nascose ai loro occhi”. È bello stare a tavola con il Risorto (1,4) e ascoltare la sua Parola. Quando siamo con Lui ci sentiamo al sicuro ma… non sempre è così. Dobbiamo imparare a fare i conti con un Dio che si nasconde. Si nasconde ma non ci abbandona. Se ne va ma non ci lascia soli. È questo il paradosso della fede. Dio si manifesta, nascondendosi. In fondo, la più grande manifestazione di Dio è l’incarnazione del Verbo. Dio è venuto senza suonare la tromba, in gran segreto. Se fosse venuto apertamente, rivelandosi in tutto lo splendore della sua luce, “non avrebbero crocifisso il Signore della gloria” (1Cor 2,8). Noi vorremmo che tutto fosse chiaro, vorremmo essere sicuri, vorremmo essere al sicuro. Così facendo confondiamo la salvezza con la sicurezza. Dio invece preferisce darci la luce appena sufficiente, quanto basta per incamminarci sulla via della fiducia. Chi sceglie altre strade, le troverà certamente affollate di turisti e devoti ma non vi troverà il Risorto che notoriamente preferisce le strade di campagna, come ben sanno i discepoli che lo hanno incontrato sulla via di Emmaus.



Briciole di Vangelo

di don Silvio Longobardi

s.longobardi@puntofamiglia.net

“Tutti da Te aspettano che tu dia loro il cibo in tempo opportuno”, dice il salmista. Il buon Dio non fa mancare il pane ai suoi figli. La Parola accompagna e sostiene il cammino della Chiesa, dona luce e forza a coloro che cercano la verità, indica la via della fedeltà. Ogni giorno risuona questa Parola. Ho voluto raccogliere qualche briciola di questo banchetto che rallegra il cuore per condividere con i fratelli la gioia della fede e la speranza del Vangelo.


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Silvio Longobardi

Silvio Longobardi, presbitero della Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, è l’ispiratore del movimento ecclesiale Fraternità di Emmaus. Esperto di pastorale familiare, da più di trent’anni accompagna coppie di sposi a vivere in pienezza la loro vocazione. Autore di numerose pubblicazioni di spiritualità coniugale, cura per il magazine Punto Famiglia la rubrica “Corrispondenza familiare”.

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1 risposta su “Un Dio che si nasconde”

Signore fa che anch’io possa incontrarti per le vie di campagna, dove c’è luce sufficiente, ma non abbagliante. Amen

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